Descrizione morfologica
Larva
Le larve della specie citata hanno la forma tipica delle larve dei Lepidotteri, con le tre paia di zampe toraciche e le pseudozampe addominali, il corpo è di colore quasi bianco, con poche setole, presenta il capo ben sviluppato, piuttosto sclerotizzato, di colore marrone rossastro, così come la parte dorsale del primo segmento del torace. Durante la sua vita rimane nascosta in tunnel di bave sericee da cui fa sporgere il capo quando si nutre.
Crisalide
La crisalide è di colore rosso-brunastro ed è racchiusa, a mo’ di protezione, da bave sericee e frammenti di cibo, in una sorta di bozzolo.
Adulto
L’adulto presenta un’apertura alare di 22-30 mm e una lunghezza del corpo di 8-15 mm, con ali anteriori dai colori piuttosto vivaci rispetto alle altre tignole che frequentano i magazzini delle derrate. Le ali anteriori di P. farinalis, subtriangolari, sono infatti di colore bruno-ocraceo nella parte basale e in quella apicale, mentre la parte centrale dell’ala è attraversata da un’ampia fascia un po’ sinuosa di colore giallo-olivastro chiaro, bordata sui due margini da una sottile linea biancastra che la separa dalle due aree più periferiche marroni. Le ali posteriori, più ovoidali, sono di color crema con macchie brune ondulate, sfumate e più irregolari, attraversate da linee color crema. Quando la farfalla ha le ali aperte risalta questa colorazione diversificata e ondulata, caratteristica della specie.
Il margine posteriore delle ali è dotato di frange abbastanza lunghe e fitte.
I segmenti dell’addome, nella parte dorsale, sono di colore bruno scuro, alcuni invece sono chiari e si nota chiaramente l’abbondanza di peli che li ricoprono.
Il capo è ben evidente, le antenne sono lunghe e filiformi e si notano abbastanza facilmente gli occhi composti a lato del capo. Le zampe sono allungate e sottili.
Biologia e comportamento
Pyralis farinalis è una specie cosmopolita e sinantropica. L’adulto passa molto tempo appoggiato ai muri nella tipica posa della specie: con le ali leggermente aperte da cui emerge l’estremità dell’addome rivolta verso l’alto.
In genere la specie compie 2 generazioni all’anno che salgono a 3 nelle zone calde.
L’adulto non vive molto a lungo: di solito da una settimana a 20 giorni, la femmina dopo 2-5 giorni dall’avvenuto accoppiamento depone, sul substrato di cui poi si nutrirà la larva, 200-400 uova. Queste schiuderanno dopo circa 9 giorni.
Le larve si proteggono con bave sericee.
Amano vivere in ambienti piuttosto umidi, dove sono facilmente disponibili materiali vegetali ammuffiti di cui le larve si nutrono.
Una volta che la larva ha raggiunto la maturità, chiude la protezione di bave sericee entro cui si è riparata fino a quel momento anche con frammenti di cibo e si incrisalida. Lo stadio di crisalide dura dalle 6 alle 8 settimane, al termine di tale periodo sfarfalla l’adulto.
Ambienti frequentati
è specie tipica di magazzini soprattutto dove si stoccano granaglie di cereali, ma è rinvenibile anche nelle abitazioni, nei mulini e nelle stive delle navi che trasportano derrate.
Materiali attaccati
P. farinalis attacca principalmente sfarinati, ma è stata rivenuta anche su crusca, granaglie di cereali, ed è stata segnalata su funghi coltivati e fieno. Tra i cereali preferisce frumento, orzo, avena, mais, attacca anche piselli e fagioli, arachidi, frutta secca, patate in magazzino e mangimi misti.
La presenza di questa specie viene ritenuta indice di mala conservazione delle derrate, per la sua predilezione per prodotti un po’ ammuffiti.
A volte si rinviene anche nelle dispense e nelle cantine domestiche.
Danni
I danni sono prodotti essenzialmente dalle larve che si nutrono a spese delle derrate, ma non tanto per la quantità di derrata sottratta, soprattutto per l’inquinamento che ne deriva dovuto agli escrementi, alle bave sericee e alle esuvie che l’insetto lascia sulle derrate che infesta. Nel materiale attaccato, quando non si tratti di sfarinati, si possono notare fori irregolari