La Vespa velutina è un insetto alloctono di recente introduzione in Europa. Pare sia sbarcata nei pressi di Bordeaux in Francia con un carico di vasi per bonsai proveniente dalla Cina, si è trovata talmente bene che, ben presto, ha conquistato nuovi spazi, tanto che nel 2012 ne è stato rinvenuto un esemplare a Loano in Liguria e nel 2013 la sua presenza è stata riscontrata in provincia di Imperia e nel Piemonte meridionale.
Si tratta di un calabrone, chiamato “calabrone asiatico” per distinguerlo dai nostrani, che vive in società annuali, mentre sverna la sola regina fecondata. Questa, per superare l’inverno, come nel caso delle vespe, cerca anfratti di diverso tipo in cui rifugiarsi. Il trasporto da parte dell’uomo di materiali che possono offrire rifugio permette a questa specie di continuare la sua espansione.
Costruisce il nido sugli alberi ad altezze ragguardevoli (anche 5 m) e quando la vegetazione è in pieno sviluppo questi nidi risultano totalmente nascosti.
La specie punge ed è dannosissima alle api, di cui si nutre. Si apposta nei pressi degli alveari e cattura le api, soprattutto bottinatrici, in volo. Le api europee non hanno mai avuto a che fare con questo predatore per cui sono totalmente incapaci di difendersi.
Non si tratta solo di alcune operarie uccise, dati raccolti in Francia hanno evidenziato una perdita di alveari fino al 50%!!
Il Prof. Porporato e il suo gruppo dell’Università di Torino ne studiano da anni il comportamento, la biologia e i metodi di lotta.
è necessario prestare molta attenzione a quello che succede nelle immediate vicinanze del predellino delle arnie durante le visite negli alveari, e nel caso si notino delle vespe di grandi dimensioni è il caso di allarmarsi immediatamente. Sul sito www.vespavelutina.eu, a cura delle principali Università, Centri di ricerca e Associazioni apistiche, si possono reperire tutte le informazioni per il riconoscimento dell’insetto (quindi evitare di confonderlo con Vespa crabro, per esempio).
Il monitoraggio visivo (per chi possiede alveari), il monitoraggio con trappole simili a quelle che si utilizzano per Vespa crabro, (ovviamente andando poi a controllarne il contenuto per verificare l’eventuale presenza della Vespa velutina), l’attenzione verso i nidi e la loro tempestiva segnalazione, rappresentano quanto al momento si ha a disposizione per la prevenzione.
La lotta non è facile perché, oltre alla difficile localizzazione dei nidi che sono situati molto in alto sugli alberi, richiede la loro completa distruzione prima che arrivi l’inverno, in genere entro settembre. Si raccomanda di prestare molta attenzione durante le operazioni di lotta, perché queste vespe pungono ed emettono veleno che può venire a contatto con gli occhi di chi, da sotto, sta cercando di distruggere il nido.