Quello di catena alimentare è un concetto che ognuno di noi ricorda sin dalle scuole elementari: alcune di esse sono talmente ricche di connessioni da far sembrare le rappresentazioni grafiche un rompicapo. In effetti è proprio così: il mondo naturale è molto complesso ed estremamente ricco di interazioni, molte delle quali non del tutto conosciute.
Oramai è noto ed accettato da tutti che è sbagliato considerare il mondo umano come entità separata dal resto della natura. E in natura ciò che è piccolo ma abbondante non è assolutamente da sottovalutare, come gli insetti per esempio. Basti pensare che, secondo alcune stime, sulla terra sono presenti 4.500 specie di mammiferi e 1.000.000 di specie di insetti. Una differenza abissale.
All’interno della classe degli insetti, quelli che si nutrono di vegetali sono circa il 25% e il loro ruolo, alimentandosi, è quello di convertire la biomassa vegetale in biomassa animale (insetti, per l’appunto). Questa biomassa, a sua volta, rappresenta una fonte primaria di cibo per altri insetti (un altro 25% delle specie del pianeta). Insetti che si mangiano tra loro e, allo stesso tempo, effettuano una naturale azione di contenimento di altre specie considerate nocive dall’uomo poiché ne condizionano le attività economiche..
Gli insetti rappresentano una fonte alimentare anche per uccelli, pesci, anfibi (come le rane), rettili e piccoli mammiferi. Questi, a loro volta, sono il nutrimento di altre specie carnivore e così via, a dimostrazione che gli insetti sono, all’interno della catena alimentare, il collegamento critico tra le piante e la maggior parte degli altri animali, uomo compreso. Infatti, tutte le rappresentazioni di reti alimentari tranne quelle eccessivamente semplificate o quelle di ambienti marini, contengono almeno un gruppo di insetti.
Grazie alla varietà di abitudini alimentari delle diverse specie, gli insetti possono utilizzare praticamente tutte le tipologie di sostanza organica presenti in natura, svolgendo un ruolo fondamentale nel mettere a disposizione nutrienti per tantissimi altri organismi, siano essi animali o vegetali.
Gli insetti partecipano a una serie di interazioni trofiche (cioè inerenti alla nutrizione) come vegetariani, predatori, parassiti, parassitoidi, detritivori, ospiti e prede negli ecosistemi terrestri e di acqua dolce (Gillot, 2005). Sono talmente importanti in questo ruolo che Lister & Garcia (2018) parlano di “cascata trofica dal basso verso l’alto”: la perdita di una buona quantità di insetti ha conseguenze su tutto l’ecosistema con una riduzione importante, ad esempio, del numero di uccelli, lucertole e rane.
Altro elemento da tenere in considerazione è il valore dell’abbondanza: è importante non solo la presenza ma anche la quantità (biomassa) di insetti presenti. Si parla infatti di estinzione funzionale quando l’animale o la pianta è ancora presente nell’ecosistema ma in numero non più sufficiente da permettere il corretto funzionamento dell’ecosistema stesso. Gli insetti sono piccoli e non di rado passano inosservati; spesso però a molti esseri umani risultano fastidiosi ma considerando il loro ruolo nelle reti alimentari sarebbe opportuno rivedere questo giudizio.
“Senza insetti, sarà un mondo possibile? A che cosa servono gli insetti (parte prima)”