Nei ricordi di tante persone, la presenza delle zanzare è un elemento legato alle serate estive. Da diversi anni, però, nuove specie per i nostri luoghi, alloctone o aliene, che dir si voglia, ci hanno abituato alla loro presenza anche nelle ore diurne.
La maggior parte delle persone al termine “zanzara”, oltre al fastidio della puntura, associa immediatamente un insetto che vola. Il motivo di questo immediato collegamento risiede nel fatto che la presenza della zanzara è solo percepibile quando è nello stadio adulto, mentre negli altri stadi le persone non le vedono semplicemente perché vivono in un ambiente diverso e ben definito e non volano.
La vita di una zanzara è più “avventurosa”, caratterizzata da un ciclo vitale specifico e proprio degli insetti olometaboli, che, in questi insetti, per completarsi ha necessità della presenza di acqua.
La femmina, dopo essersi accoppiata, depone le uova direttamente nell’acqua o in prossimità di essa, a seconda della specie.
Al raggiungimento della maturazione dell’embrione nell’uovo, esce una zanzara allo stadio di larva che vive nell’acqua (anche se poca e stagnante), qui trova il nutrimento necessario per crescere. Accumulata la sufficiente energia per passare allo stadio successivo, la larva si trasforma in pupa, continuando a vivere nell’acqua. A differenza di tante altre specie di insetti, le pupe delle zanzare sono attive: pur non nutrendosi, sono in grado di muoversi agevolmente nell’acqua proteggendosi da eventuali pericoli. Alla fine, si trasformano in zanzara adulta.
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Ma come è scandita questa “avventurosa” vita di una zanzara? Il passaggio da uno stadio all’altro dipende dalle condizioni ambientali: sicuramente l’abbondanza di cibo per le larve, ma è soprattutto la temperatura a dettare il ritmo.
Nel caso di Aëdes aegypti e Aëdes albopictus sono sufficienti 7-10 giorni perché da un uovo si arrivi a un adulto, se le temperature sono elevate, come accade nelle giornate estive. Invece, quando le temperature sono più basse, i tempi del ciclo si allungano e aumenta la longevità degli adulti, come dimostrato nel lavoro di Marinho et al. (2016).
Un elemento molto interessante è che gli adulti, anche in presenza di temperature più basse, continuano a deporre uova.
Un’ultima considerazione, collegabile anche al fenomeno del cambiamento climatico: se in ottobre si hanno temperature più alte, in linea con settembre, e in novembre si hanno temperature in linea con ottobre, avremo zanzare che continueranno a deporre uova, quindi larve che completeranno il loro ciclo e nuove zanzare.
È il caso di rivedere il concetto che colloca le zanzare come insetti delle serate estive perché oramai sono diventate anche una compagnia primaverile e autunnale, sia specie autoctone o alloctone.