Le attività degli insetti, nella bella stagione sono molteplici, e ciò ne facilita l’osservazione anche da parte di quelle persone che normalmente non dedicano a loro attenzione. Innumerevoli specie si avvicinano a chi si trova all’aria aperta, sia al mare sia in montagna, in campagna e anche in città. Nella maggioranza dei casi il tutto si risolve con un “bzzz” più o meno prolungato o più o meno veloce a seconda della specie di insetto che ci passa accanto; e alcune sono finanche silenziose per il nostro orecchio. In altre situazioni queste interazioni non sono proprio “effimere” e casuali. Quando si tratta di vespe, ad esempio, l’incontro può diventare molto ravvicinato perché ci troviamo in posti interessanti anche per loro o maneggiamo elementi che le attraggono.
Tutti gli insetti necessitano di cibo e di acqua. Nella stagione calda, una fontana, un laghetto, un ruscello diventano una riserva d’acqua anche per le nostre vespe per soddisfare le loro funzioni vitali (si ricordi che a loro l’acqua serve anche per la termoregolazione del nido). Nel caso l’area sia piuttosto secca, questa necessità è tanto importante, che possono percorrere anche lunghe distanze per arrivare a procurarsela. Quando una vespa trova una fonte d’acqua la presenza di umani non la scoraggia nell’avvicinarsi.
Le vespe sono anche carnivore, quindi attratte da tutte quelle sostanze di origine animale che per loro possono rappresentare una fonte di cibo: carne da grigliare o salumi in panini imbottiti o su un vassoio, possono attrarre qualche individuo che potrebbe essere propenso anche a pungere pur di portar via un pezzetto di alimento. Perché tutto questo? L’alimento carneo serve loro per alimentare le larve presenti nel nido, che necessitano di apporto proteico per svilupparsi. Tra le vespe sociali che comunemente ci ronzano attorno, quelle del genere Polistes sono le più ‘schizzinose’ e non cercano carne o salumi di nostro consumo. Per nutrire le loro larve danno la caccia a insetti e altri artropodi, quindi è improbabile vederle ronzare intorno a un ‘barbecue’ o a una tavola imbandita all’aperto.
Altra possibilità di attrarre le vespe è rappresentata dalla presenza di sostanze zuccherine, come bibite e dolci, che diventano alimento per qualche individuo affamato. In questi casi può capitare di rimediare qualche puntura, specie se non si presta la dovuta attenzione: lasciare fonti di cibo a disposizione e muoversi intorno ad esse può facilitare l’intercettazione della direzione di volo della vespa che ‘impattando’ con l’essere umano potrebbe reagire pungendo. Anche i “gesti di fastidio” che istintivamente facciamo per scacciare gli intrusi possono generare reazioni poco piacevoli.
Che fare quindi quando qualche vespa ci vola intorno attirata da una fonte di cibo o di acqua? Sicuramente evitare di gesticolare per allontanarla; lasciare che raccolga quello da cui è stata attratta e aspettare a debita distanza che si allontani, adoperarsi poi per riporre la fonte di attrazione al riparo da “nuove incursioni”. Esistono poi altre eventualità per un incontro ravvicinato: una vespa che entra dal finestrino aperto di un’automobile mentre siamo alla guida (la nostra reazione allarmata e la sensazione di ingabbiamento per l’insetto che diventa più irrequieto) può essere prologo di una puntura; o nel prepararsi a consumare un pasto all’aperto o a prendere il sole, può capitare di sedersi su un terrazzo senza accorgersi che dietro a una persiana o sotto un davanzale, su una ringhiera o in un anfratto del muro, vi è il classico favo di vespe pronte a reagire con una lancinante puntura verso l’incauto che – secondo il loro “insindacabile giudizio”- si è avvicinato troppo al loro nido.