L’abete rosso, il classico albero di Natale, in natura ha un temibile nemico: Ips typographus, un piccolo coleottero della famiglia degli scolitidi che è tanto piccolo quanto dannoso. Si tratta, infatti, di uno dei più temuti insetti delle foreste eurasiatiche, comprese quelle delle Alpi e Prealpi italiane.
Detto comunemente tipografo, il suo attacco è estremamente pericoloso e le piante attaccate hanno pochissime possibilità di sopravvivenza. La sua presenza si nota osservando attentamente la corteccia dell’abete e rilevando piccoli fori di fuoriuscita degli adulti; se poi si stacca la corteccia e si vedono le gallerie non si possono più avere dubbi: si tratta del tipografo. Le escavazioni che l’adulto e la larva effettuano appena sotto alla corteccia sembrano ricami: presentano una galleria centrale con tante diramazioni laterali dove la specie compie parte del suo ciclo.
In genere le piante attaccate sono quelle in condizioni di stress fisiologico, ma, in caso di aree soggette a forti infestazioni, gli adulti possono attaccare anche abeti sani e vigorosi.
Gli alberi di Natale provenienti da vivai specializzati vengono venduti sani ma può capitare di incorrere in partite di dubbia provenienza e quindi di bassa qualità.
Per fortuna, portando questi alberi all’interno delle abitazioni, mobili e parti in legno non sono a rischio: si tratta di insetti esclusivamente di campo quindi non adattabili ad attaccare legno stagionato o mobili. Tuttavia si possono trovare degli adulti che girano per casa e che possono destare preoccupazione. Infatti il ciclo dell’insetto continua fino a quando le condizioni particolari di una casa riscaldata (con aria molto secca) lo permettono.
Passato il Natale, si consiglia di trapiantare gli abeti, con radici e in buono stato vegetativo, in piena terra e in regioni idonee. Va ricordato, infatti, che si tratta di alberi con particolari esigenze che non possono essere trapiantati ovunque, ma solo nelle aree dove crescono spontaneamente. In questo caso, però, trapiantando un esemplare infestato da tipografo si immette nell’ambiente un focolaio di infestazione per altri abeti già presenti sul posto, siano essi ornamentali o da reddito.
Nel caso invece si tratti di abete senza radici, oppure in stato talmente compromesso che non ha senso eseguirne il trapianto, va smaltito correttamente poiché tenuto in luoghi annessi alle abitazioni può essere infestato da altri insetti, come ad esempio il capricorno delle case, che successivamente si possono diffondere al legno in opera causando, a lungo termine, danni, anche consistenti.