Il confezionamento degli alimenti non sempre impedisce agli insetti di entrare nella confezione e cibarsi del suo contenuto.
L’importanza del packaging nella prevenzione degli attacchi degli infestanti e lo sviluppo di smart packaging (parte prima) | Approfondimenti (copyrpco.it)).
In questi ultimi tempi molte ricerche si sono concentrate su differenti metodi e differenti materiali per mettere a punto imballaggi particolari, tali da impedire l’attacco degli insetti durante lo stoccaggio delle derrate confezionate.
Gli specialisti definiscono “smart packaging” un tipo di confezionamento che da un lato permette il monitoraggio dei cambiamenti che il prodotto confezionato o l’ambiente subisce nel corso del tempo (intelligent packaging) e dall’altro agisce in maniera attiva su questi cambiamenti (active packaging).
Lo smart packaging, quindi, combina e integra i concetti di packaging attivo e di packaging intelligente in un unico materiale di confezionamento (Vanderroost et al., 2014).
Lo smart packaging utilizza diversi tipi di sensori che rilevano differenti parametri come il livello di ossigeno, di anidride carbonica, il pH e la temperatura. Ricadono sotto il concetto di smart packaging anche tutti i materiali di confezionamento che contengono molecole antimicrobiche e/o insetto-repellenti.
Poiché una buona parte di inquinanti nelle derrate alimentari confezionate consiste nella presenza di parti di insetto che testimoniano la presenza di un’infestazione di questi animali, alcune ricerche si sono concentrate sulla produzione di pellicole per alimenti che contengano sostanze insetto-repellenti, come la ricerca di Park e collaboratori pubblicata nel 2018.
Questi ricercatori hanno utilizzato il timolo e olii essenziali di anice stellato, chiodi di garofano, cannella, timo, rosmarino e origano, con i quali sono state ricoperte entrambe le superfici di un film plastico multistrato: la superficie esterna è stata ricoperta con il repellente per impedire l’ingresso degli insetti mentre la superficie interna, a contatto con l’alimento, è stata ricoperta con antimicrobici e antifungini per impedire lo sviluppo di funghi, muffe e batteri.
I test di questo film plastico sono stati condotti utilizzando larve di terza età di Plodia interpunctella e popolazioni di funghi e batteri per verificarne, rispettivamente, la repellenza e l’attività antimicrobica (in senso lato).
I risultati sono incoraggianti e fanno ben sperare che in futuro, anche breve, questi film potranno essere utilizzati dall’industria per il confezionamento di una vasta gamma di cibi.