Le zanzare sono considerate insetti rilevanti da un punto di vista medico-sanitario per molteplici motivi:
1) Sono vettori di malattie infettive
Alcune specie, tramite le loro punture, sono in grado di trasmettere all’uomo e agli animali domestici malattie infettive o parassitarie, contratte da “reservoir” infetti ovvero:
– da ambienti in cui albergano e si riproducono organismi (o microrganismi) patogeni
– da organismi viventi infetti (uomo e animali) che diventano in questo modo vettori/portatori di patogeni
Citiamo come esempio l’uomo che, attraverso viaggi intercontinentali, può introdurre accidentalmente zanzare infette da altri paesi oppure diventare lui stesso vettore di patogeni esotici (si pensi di recente al virus Zika).
Pertanto, con la diffusione di specie anche in areali non tipici, questa rilevanza dal punto di vista medico sta diventando sempre più preoccupante.
Ulteriori approfondimenti sulle malattie trasmesse dalle zanzare sono trattate al seguente link;
2) Causano reazioni allergiche
Anche nelle zone dove, di fatto, non trasmettono nessuna malattia, la loro presenza infastidisce a tal punto l’uomo da impedirgli di svolgere attività all’esterno in certe ore della giornata.
La semplice puntura, al di là del fastidio che genera, può provocare in alcune persone reazioni allergiche di diversa entità. In alcuni casi si possono osservare reazioni cutanee anche al semplice contatto con la zanzara, in genere più probabili dopo averla schiacciata.
La zanzara, per effettuare il suo pasto di sangue, punge i tessuti e introduce un po’ di saliva che contiene una serie di sostanze ad attività anticoagulante, vasodilatatrice, anestetica ed enzimatica (Scardigli, 2006). Tutto questo serve all’insetto per far in modo che l’individuo punto non si accorga immediatamente di quello che sta accadendo e che l’organismo non reagisca altrettanto immediatamente per impedire che il pasto di sangue si completi. Ovviamente le sostanze iniettate provocano però, nel soggetto, reazioni a livello cutaneo: la più comune è chiamata orticaria papulosa e si manifesta anche dopo le punture di zanzara. Si tratta della formazione sulla pelle di pomfi seguiti da piccole papule con una vescicola (Scardigli, 2006), attorniate da un alone rossastro che possono permanere anche per parecchi giorni. Di solito la puntura è seguita da un fastidioso prurito, a cui il soggetto difficilmente resiste: grattandosi in genere peggiora i sintomi (e può magari favorire sovrainfezioni batteriche, se si provocano escoriazioni).
La saliva contiene molecole proteiche che, in individui sensibili, possono provocare reazioni allergiche localizzate alla cute. In genere non si arriva allo shock anafilattico, come invece può accadere, fortunatamente in una assai limitata percentuale di individui, in caso di iniezione di veleno causata da punture di Imenotteri.
Tra le possibili azioni di prevenzione e difesa menzioniamo l’applicazione di sostanze repellenti ad uso cutaneo.