Il termine generico blatte indica specie differenti di insetti appartenenti all’Ordine dei Blattoidei, insetti terrestri di dimensioni variabili, dalla piccola Blattella germanica alla gigante Periplaneta americana. In Italia sono 4-5 le specie che si trovano a frequentare gli edifici; tuttavia, esistono anche un buon numero di specie che in genere non interferiscono con le attività umane ma frequentano ambienti naturali, come i boschi.
Sono insetti a metamorfosi incompleta (eterometaboli). I giovani, visivamente, differiscono dagli adulti per le dimensioni e colorazione, non sono in grado di riprodursi non avendo ancora l’apparato riproduttore sviluppato e, nel caso delle specie alate, non presentano ali completamente sviluppate; solo allo stadio di ninfa compaiono quelli che vengono definiti abbozzi alari.
Giovani e adulti hanno lo stesso regime alimentare e frequentano gli stessi ambienti: queste due caratteristiche e il loro comportamento di aggregazione fanno sì che le infestazioni siano sostenute da un numero di individui piuttosto elevato. Inoltre, la spiccata tendenza a rifuggire la luce che contraddistingue molte specie rende difficile l’individuazione dell’infestante poiché tendono a infilarsi ovunque pur di non rimare allo scoperto e alla luce.
La loro capacità di infilarsi in anfratti e fessure di piccole dimensioni, i giovani con maggiori facilità degli adulti, è dovuta alla forma appiattita del loro corpo, nonostante le dimensioni non proprio piccolissime: la più piccola delle specie sinantropiche Blattella germanica da adulto misura 1-1,5 cm di lunghezza.
Le femmine depongono le uova in strutture, chiamate ooteche, involucri di caratteristica forma a “pochette” entro cui vi sono le uova, protette. Queste formazioni vengono abbandonate nel luogo frequentato dalle blatte a seconda delle specie subito dopo la deposizione delle uova oppure appena prima che le uova schiudano.
Tra i tanti spazi e ripari che le blatte cercano come rifugio, i pallets, le confezioni di cartone e i cartoni ondulati sono tra quelli preferiti.
La logistica moderna offre infinite possibilità in questo ambito. Magazzini di stoccaggio, linee di smistamento, mezzi di trasporto (dagli aerei, ai tir, al camioncino), punti di ritiro rappresentano luoghi dove le blatte possono essere presenti come infestazioni più o meno tenute sotto controllo e dove stazionano e passano migliaia di confezioni in cartone che possono contenere individui vivi e/o ooteche.
I cartoni vengono colonizzati anche se non contengono materiale che funge da cibo per le blatte; quindi, di fatto, anche i reparti che trattano materiali diversi dal cibo sono a rischio. Le blatte, in questo modo, passano da paese a paese fino ad arrivare nelle case degli utenti finali, che possono trovare gli individui nei cartoni e prendere provvedimenti ma presumibilmente più spesso non se ne accorgono o se ne accorgono troppo tardi; le blatte, indisturbate, escono e colonizzano un nuovo ambiente. Con il rischio anche di importare accidentalmente specie aliene nuove.