Gli insetti hanno sempre viaggiato con l’uomo, approfittando dei suoi spostamenti e dei mezzi di trasporto che questi usa. Inevitabilmente l’aumento del numero delle persone che viaggiano ha comportato anche un maggiore trasporto passivo di insetti, che in alcuni casi, arrivano ad annidarsi sui mezzi di trasporto in modo talmente efficace da diventare un vero problema, in genere sottovalutato e difficile da risolvere.
Nel trasporto aereo esistono protocolli per la disinfestazione dei mezzi al fine di evitare di portare insetti nocivi per la salute pubblica, per l’agricoltura e per il mantenimento della biodiversità con le sue peculiarità tra le varie regioni zoogeografiche. L’attenzione maggiore, ad esempio per i paesi europei, è posta verso i voli che provengono da paesi dove vi sono malattie endemiche come Zika o la malaria (www.transportation.gov).
D’altronde gli insetti hanno delle capacità di sopravvivenza notevoli e inaspettate, per i non addetti ai lavori. Russel (1987) riporta in un lavoro come zanzare, mosca domestica e tribolio della farina siano sopravvissuti nel vano delle ruote di un aereo su tratte di 9 ore di volo, dove non si verificano condizioni così estreme da uccidere gli insetti annidatisi.
Ma non solo gli aerei possono essere vettori di insetti: anche treni, soprattutto quelli con le cuccette, e navi da crociera possono essere infestati. Anche in questi casi le operazioni di bonifica non sono semplici e richiedono competenze specifiche (Delaunay, 2012) per l’eradicazione. Un elemento che diventa discriminante è la tempestiva rilevazione del problema da parte del personale, in primis quello addetto alle pulizie. Nel novero dei mezzi di trasporto a rischio non mancano, naturalmente, i pullman, le auto pubbliche (taxi), ecc.
Inoltre un altro aspetto importante da considerare negli interventi di eradicazione è la possibile resistenza che questi parassiti potrebbero dimostrare nei confronti dei principi attivi utilizzati per il trattamento; è quindi indispensabile verificare, dopo un intervallo di tempo congruo, la loro efficacia.
Naturalmente tutta la filiera (chiamiamola così) legata ai viaggi è interessata da queste infestazioni: i passeggeri si spostano dai mezzi di trasporto alle strutture alberghiere o alle abitazioni e con essi si spostano anche gli ectoparassiti, andando a costituire potenzialmente in ogni punto dei focolai di infestazione che rappresentano una fonte di inoculo continua. è perciò fondamentale che in ogni punto di questa filiera i responsabili mettano in atto un accurato monitoraggio e interventi mirati ed efficaci per interrompere il flusso di parassiti.
Gli artropodi che maggiormente vengono direttamente in contatto con il viaggiatore sui mezzi di trasporto sono le cimici dei letti, le pulci e le zecche.
Le cimici dei letti negli ultimi anni hanno fatto rilevare una loro diffusione sempre più preoccupante un po’ in tutto il mondo, anche in quelle aree e in quei centri con migliore qualità della vita dove si era convinti di averle definitivamente debellate.
Sui mezzi di trasporto possono essere introdotte anche mediante le valigie, soprattutto se queste sono state poste sotto ai letti in hotel con materassi infestati. Infatti è proprio il materasso (assieme alle fessure del legno) il luogo ideale dove le cimici si annidano, oltre che su divani, tende, coperte e abiti. Amano rifugiarsi al riparo nelle cuciture, punti difficili da raggiungere con una pulizia superficiale. (http://www.copyrpco.it/blog/post.php?id=145138711042182)
Le pulci e le zecche possono infestare i vagoni dei treni soprattutto in quelle stazioni dove le carrozze vengono lasciate incustodite su binari morti perché la mole di traffico non richiede il loro utilizzo. In questo caso potrebbero essere utilizzate da animali randagi o selvatici (gatti, cani, …) come riparo per la notte, con il rischio di diffondere l’infestazione. Ma non mancano casi in cui anche persone disagiate e senza fissa dimora cercano l’interno di carrozze ferroviarie come giaciglio notturno e come riparo dal freddo.
Alla fine, considerando il fatto che questi parassiti sono in grado di stare per parecchio tempo senza nutrirsi in caso di assenza di ospiti e che hanno una parte del ciclo che non si svolge sull’animale ospite ma sui detriti presenti nell’ambiente, se le carrozze al momento della loro messa in servizio non vengono opportunamente pulite e bonificate, i passeggeri possono essere oggetto di attacchi e diventare nuovi “vettori” degli infestanti.