La stagionatura di carni lavorate e formaggi comporta il mantenimento di temperature e umidità tali da ottenere un prodotto adatto al mercato. Tutto ciò genera un “microclima” particolarmente interessante per tutti quegli insetti che si nutrono di questi materiali e trovano in un colpo solo cibo nutriente, abbondante e condizioni ambientali ideali per lo sviluppo!
La presenza di mosca del formaggio (Piophila casei) sui prosciutti è un problema piuttosto grave perché i mezzi di contenimento sono molto limitati e i danni enormi.
L’abitudine delle larve di scavare gallerie in profondità nel materiale attaccato rende la derrata inutilizzabile.
Si tratta di piccoli moscerini praticamente non visibili ad occhio nudo, perché misurano appena mezzo millimetro circa, che depongono le uova sui prosciutti. Le femmine sono in grado di deporne fino a 500 uova da cui nascono, entro pochi giorni, tante larvettine che presto scompaiono nella carne in via di stagionatura.
I segni sulla superficie del prosciutto, che dovrebbero allarmare, sono costituiti da piccole goccioline di grasso che cola, o in casi gravi, da affossamenti e materiale in putrefazione. è necessario puntare molto sulla prevenzione: fitte reti sulle aperture (porte, finestre) per evitare l’ingresso degli adulti, pulizia accurata dei locali, ispezioni minuziose sul prodotto in ingresso.
Se queste misure preventive non hanno funzionato e l’infestazione è presente sui prosciutti, l’unico intervento possibile è quello di allontanare i pezzi maggiormente infestati e intervenire sui pavimenti e sulle pareti con adulticidi residuali, agendo con molta cautela per non contaminare le derrate alimentari. Purtroppo, anche l’impiego di trappole elettroluminose non dà i risultati sperati, infatti l’adulto di Piophila casei non è particolarmente attratto dalla luce (assenza di fototropismo).