Le formiche presenti nel nostro Paese superano le 200 specie. Non tutte sono native dei nostri territori: molte sono state introdotte da altri ambienti e in Italia si sono acclimatate e diffuse più o meno ampiamente a seconda della specie.
Nel 2008 è stata segnalata per la prima volta la presenza, in una cucina di Milano, di una specie nuova per l’Italia: Tapinoma melanocephalum.
Tapinoma melanocephalum è chiamata comunemente formica fantasma per via del suo addome quasi trasparente, mentre capo e torace sono scuri e quindi ben visibili. Ha dimensioni molto ridotte, circa 1,5 mm di lunghezza, antenne e zampe molto chiare. Oltre alle caratteristiche particolari del corpo, le operaie possono essere riconosciute perché, se schiacciate, emanano un odore simile a quello del cocco marcio.
Si tratta di una formica nota come infestante delle aree urbane, molto diffusa nelle aree tropicali e subtropicali, mentre nelle aree temperate si trova solo all’interno degli edifici, in particolare dove vi siano condizioni di umidità e temperature elevate (bagni, cucine, serre).
Si nutre di zuccheri, liquidi zuccherini, dolci e sciroppi; è in grado di nidificare anche nei vasi delle piante di casa dove, in presenza di afidi, si ciba delle secrezioni zuccherine di questi insetti (melata).
Nutrendo artificialmente questa specie di formica con liquidi zuccherini colorati è possibile osservare la medesima colorazione nell’addome dell’insetto per via della peculiare trasparenza. In genere, nelle abitazioni, è possibile controllarne la presenza con la pulizia e la gestione oculata dei cibi in contenitori chiusi in modo da non lasciare a disposizione dei resti che potrebbero attirarle.
Per trattamenti con prodotti chimici è possibile impiegare i tradizionali formulati ad azione residuale. Anche l’impiego di formulati in gel risulta idoneo, specie se contenenti un attrattivo zuccherino simile alla melata.