Nemapogon granellus, la falsa tignola del grano, è una farfallina dai gusti particolari: nonostante il nome comune l’associ ai cereali, si nutre di svariate sostanze, sia di origine vegetale sia animale. La specie è stata segnalata anche sui tappi di sughero di bottiglie di vino in invecchiamento.
Gli ambienti in cui è possibile rinvenire la specie spaziano dal magazzino al mulino, alla cantina, al museo, ma anche nei locali di stagionatura di formaggi e salumi.
Come tutti i Lepidotteri che infestano le derrate alimentari, è la larva che causa il danno, scavando gallerie all’interno del substrato. Le larve oltre a colonizzare la superficie dei salumi e dei formaggi (invadendo poi, in una fase più avanzata del loro sviluppo, anche gli strati superficiali del prodotto), si ritrovano anche in quelle aree dei locali dove si depositano detriti di varia natura e sono in grado di penetrare all’interno di imballaggi.
In natura le larve si cibano di noci, frutta secca, muffe, legno marcescente e funghi, di cui si nutrono anche o soprattutto essiccati, causando danni ingenti.
Sia le larve sia gli adulti rifuggono la luce, quindi è più facile osservarli in anfratti o appoggiati immobili, in locali illuminati, anche sui prodotti che infestano.
In genere l’infestazione viene notata poiché l’adulto fuoriesce dalla crisalide lasciando questa inserita per circa la metà nel substrato alimentare su cui si è sviluppata. Osservando attentamente la superficie dei salumi è possibile, per esempio nel caso di prosciutti in stagionatura, ritrovare degli adulti invischiati nel grasso.
I trattamenti insetticidi, in caso di infestazioni sfuggite al controllo, si effettuano a locali vuoti. Prodotti come salumi e formaggi, infatti, non possono essere oggetto, direttamente, di trattamenti chimici antiparassitari. Talora, su forme di formaggio in stagionatura, può essere efficace la fiammatura temporanea superficiale.
Le larve di N. granellus che penetrano nei primi strati di salumi e formaggi comportano il deprezzamento totale del prodotto e l’impossibilità di commercializzarlo.
In un’ottica di controllo e gestione delle infestazioni le azioni di prevenzione, pertanto, sono essenziali. E’ necessario procedere mediante un’accurata pulizia dei locali e delle scaffalature, avendo grande attenzione nell’eliminare ogni seppur piccolo deposito di detriti che possono fungere da focolai. Periodiche ispezioni dei prodotti aiutano nell’evidenziare eventuali anomalie in superficie e segnalare un’infestazione in atto. Infine, l’utilizzo di trappole a feromone risulta un utile strumento per un monitoraggio efficace.
In caso di infestazioni conclamate, è necessario: a) ricorrere a una selezione dei prodotti, b) allontanare quelli sani, c) verificare se per mezzo di interventi meccanici di pulitura è possibile risanare quelli con presenza di infestazione. Non è consentito effettuare trattamenti con prodotti chimici direttamente sui prodotti infestati, quindi, in caso di necessità, i prodotti chimici possono essere impiegati solo a locali vuoti.
Per i suddetti trattamenti si suggerisce di impiegare formulati con alto potere abbattente e buona residualità, quali ad esempio prodotti contenenti piretro naturale e deltametrina.