La comunicazione è una componente fondamentale nella sopravvivenza di ogni essere vivente, insetti compresi. E’ necessaria perché permette di scambiare informazioni di vario genere e trovare soluzioni a esigenze vitali: da una fonte di cibo, alla presenza di nemici, all’individuazione di un esemplare del sesso opposto per riprodursi, ecc. Presuppone la capacità di sfruttare segnali di vario tipo, quindigli insetti per comunicare devono essere dotati di “strutture” che ne permettano la produzione, ma anche di organi che ne permettano la ricezione. La comunicazione riguarda primariamente insetti appartenenti alla stessa specie, ma è cruciale anche nel rapporto con altri organismi (insetti e non insetti) come ad esempio i predatori. Gli insetti usano diversi tipi di segnali per comunicare tra di loro: principalmente segnali visivi, chimici e sonori.
Segnali visivi
I segnali visivi comprendono movimenti, danze vere e proprie, posizioni che l’insetto assume con il proprio corpo, colorazioni particolari, ecc. Molto nota, ad esempio, è la danza delle api, successione codificata di movimenti ben precisi che le api bottinatrici compiono sul favo per comunicare alle compagne della colonia dove si trovi la fonte di cibo che hanno individuato. Si tratta di un comportamento talmente fine che tramite di esso la bottinatrice è in grado di informare le compagne circa il luogo ma anche se la fonte di cibo è abbondante e a quale distanza si trova. Un campo molto ampio è quello delle colorazioni ed anche delle forme, che rientra nel tema assai eterogeneo e articolato del mimetismo. Qui ci si può limitare a ricordare le colorazioni ‘di allarme’ o ‘di avvertimento’ possedute da certi insetti tossici o pericolosi (ad esempio la colorazione gialla e nera delle vespe), che in tal modo ‘avvertono’ in anticipo i possibili predatori (ad esempio, uccelli insettivori) i quali, magari dopo una prima esperienza negativa, imparano in tal modo a riconoscerli ed evitarli, non prendendoli in considerazione come fonte alimentare. Tali colorazioni sono imitate da specie di per sé indifese, non protette (non tossiche, non provviste di organi veleniferi), che in tal modo ne ritraggono vantaggio essendo anch’esse evitate da potenziali predatori (mimetismo batesiano: ne è un classico esempio il binomio Imenotteri Vespidi – Ditteri Sirfidi).
Segnali sonori
I segnali sonori sono prodotti, negli insetti, da organi deputati a questo ruolo (timballi dei maschi delle cicale) oppure sfregando tra di esse parti del corpo (stridulazione). Ad esempio i grilli emettono suoni, ben udibili anche dall’orecchio umano, che ognuno di noi ascolta di frequente nella stagione estiva. In questo caso il maschio sfrega tra di loro le tegmine, cioè le ali parzialmente sclerificate del primo paio, con un ritmo ben preciso che permette all’animale di produrre suoni tipici della propria specie e che hanno lo scopo di segnalare alle femmine presenti nel campo la presenza del maschio. Questo è fondamentale perché in un campo di erba alta i grilli non si vedono tra di loro e dovrebbero perlustrare una vasta area per “incontrare” una femmina della stessa specie con cui accoppiarsi. Così facendo però, sprecherebbero troppa energia e troppo tempo con il rischio di incontrare femmine di altre specie, invece sfruttando i suoni l’individuazione è molto più rapida ed efficace. Ecco alcuni link dove è possibile ascoltare il suono emesso da una singola specie di insetto http://songsofinsects.com/insect-song-interactive, http://www.cicadasong.eu/cicadidae/cicada-orni.html
Segnali chimici
Gli insetti comunicano attraverso segnali chimici, ossia sono in grado di produrre sostanze di varia natura che rilasciano nell’ambiente in cui vivono e vengono percepite ad esempio da altri insetti della stessa specie oppure di specie diverse attraverso organi di senso particolari, posizionati soprattutto sulle antenne ma non solo, denominati sensilli chemiorecettori. Non essendo possibile riassumere con poche parole ed esempio un tema così ampio, si rimanda a una trattazione ad hoc in successivi specifici blog.