I topi e i ratti affiancano l’uomo nelle sue attività economiche e nei luoghi dove vive da tempi immemori. Come riportato nella prima parte del blog, questi roditori possono essere infestati da altri animali appartenenti a diversi gruppi: pulci, pidocchi, acari di dimensioni microscopiche e zecche trovano “ospitalità” sul loro corpo.Le ricerche su questi ectoparassiti (parassiti esterni) sono più numerose, ad esempio, nelle società orientali, dove il contatto roditore-uomo è molto diffuso e dove quindi vi è il rischio che anche l’uomo sia occasionalmente raggiunto da questi loro parassiti. Nelle aree occidentali gli studi, in effetti, sono pochi. Molti parassiti esterni hanno interesse solo per i roditori stessi (come ad esempio i pidocchi) mentre altri possono trasmettere malattie anche gravi sia all’uomo, sia agli animali domestici e selvatici.
Essendo i topi e i ratti animali che vivono in gruppi più o meno numerosi, i parassiti possono passare da un individuo all’altro per contatto, per spulciamento reciproco (grooming) oppure anche indirettamente, attraverso i siti dove i roditori stazionano per qualche tempo.
Le zecche come ad esempio Ixodes ricinus e Dermacentor sp., per citarne alcune, possono trasmettere l’encefalite e la malattia di Lyme.
Ixodes ricinus, nota comunemente come zecca dei boschi, ha un ciclo vitale che prevede lo stadio di larva, di ninfa e di adulto. Il comportamento di questa zecca è tale per cui ogni stadio si nutre su un gruppo di ospiti ben preciso. La larva in genere preferisce piccoli mammiferi (tra cui roditori) e uccelli, effettua il suo pasto di sangue, che può durare giorni, e, quando è sazia, si lascia cadere al suolo dove muta e si trasforma in ninfa. La ninfa a sua volta cerca ospiti di piccola-media taglia e per effettuare la muta si abbandona al suolo. Gli adulti, invece, preferiscono animali di grossa taglia come pecore, bovini, cavalli, cani, cervi ma anche l’uomo. Nei passaggi tra i vari tipi di ospiti la zecca trasmette i patogeni che alberga (ad esempio Flavivirus-encefalite; Borrelia burgdorferi – malattia di Lyme). Non è raro comunque che vi siano punture all’uomo anche nello stadio di larva e ninfa, soprattutto se si è in contatto con cani, ma anche semplicemente se si fa una passeggiata nell’erba alta.