Tribolium castaneum e Tribolium confusum sono due specie molto simili sia nell’aspetto sia nelle abitudini.
Sono Coleotteri appartenenti alla famiglia dei Tenebrionidi, sono lunghi solo 3-4 mm ma un individuo è in grado di nutrirsi di circa metà di una cariosside di grano durante il suo ciclo di sviluppo.
Sia le larve sia gli adulti hanno apparato boccale masticatore e si cibano a spese di sostanze ricche di amido, come farine e cariossidi, soprattutto se spezzate. Si annidano in fessure dei pavimenti, dei silos, in residui di materiali lasciati nello stesso luogo per molto tempo. Spesso l’infestazione non viene rilevata per tempo ma solo quando è già molto estesa. Questi insetti, infine, possono trovarsi nelle dispense di casa anche se si tratta di infestanti non comuni nelle abitazioni.
Gli adulti possiedono ghiandole toraciche e addominali che producono, a scopo di difesa, alcune sostanze chimiche (fino a 13 diversi composti) appartenenti al gruppo dei chinoni. Sono sostanze dall’odore pungente che se prodotte in elevate quantità rendono inutilizzabile la farina come alimento. è stato dimostrato come siano cancerogene nei topi da laboratorio.
Gli adulti sono molto longevi, possono vivere fino a due anni, quindi rimangono attivi nell’ambiente infestato per lungo tempo con la sovrapposizione di più generazioni. Data la longevità degli adulti, la deposizione delle uova da parte di ogni femmina avviene in maniera scalare, protratta nel tempo.
Nelle attività agroindustriali la gestione delle infestazioni richiede come operazione preliminare un’accurata pulizia sia dei locali sia dei macchinari e dei silos, è importante rimuovere tutti quei depositi di farina, cariossidi e altri materiali che possono costituire un focolaio di infestazione.
Nel controllo della filiera di produzione è fondamentale monitorare costantemente i punti critici con trappole a feromone specifico. La bonifica deve iniziare sempre con la rimozione di tutti i residui dei cereali lavorati, avendo cura di eliminare le possibili cause di infestazione. Solo successivamente è consigliabile eseguire eventuali trattamenti chimici che devono essere effettuati con formulati ad azione fortemente abbattente e privi di residualità, come ad esempio le piretrine naturali.