La vita degli insetti è influenzata da parecchi fattori distinguibili in due categorie generali: i fattori abiotici e quelli biotici. Per fattori abiotici si intendono tutti quelli che non hanno a che fare con altri esseri viventi ma riguardano le condizioni ambientali: due, molto importanti per lo sviluppo degli insetti, sono la temperatura e l’umidità. Gli insetti non possiedono meccanismi in grado di regolare la loro temperatura corporea, pertanto la temperatura interna è direttamente dipendente da quella esterna, quindi soggetta a forti oscillazioni.
In generale un insetto esposto alla luce del sole per pochi minuti può subire un aumento di temperatura cospicuo e se non è in grado di spostarsi può venirne anche ucciso. Tutti i processi fisiologici e le funzioni vitali degli insetti sono pertanto influenzati in modo più o meno incisivo dalle condizioni ambientali in cui le specie vivono. La vita di ogni specie o gruppo di specie simili, e dei loro diversi stadi di sviluppo, è caratterizzata da condizioni di temperatura e umidità cosiddette ottimali, cioè da valori, che se rispettati per un tempo sufficientemente congruo, permettono all’insetto di svolgere le sue funzioni vitali al meglio, quindi di svilupparsi nel migliore dei modi e nei migliori dei tempi.
Ad esempio gli insetti che infestano le derrate immagazzinate non sono in grado di riprodursi al di sotto del 13° C e muoiono se le temperature ambientali superano i 45° C. Naturalmente vi sono anche specie delle derrate con esigenze termiche più restrittive di quelle generali ora enunciate. Conoscerle è un punto a nostro favore nel caso di infestazioni da debellare. Anche l’umidità relativa dell’ambiente gioca un ruolo importante nel consentire la vita e lo sviluppo degli insetti e dei loro stadi. Le esigenze e i range ottimali o comunque compatibili con la sopravvivenza, anche in questo caso, variano da specie a specie e da stadio a stadio.
Man mano che ci si allontana dai valori ottimali di temperatura e di umidità per esempio il ciclo della specie subisce rallentamenti fino a raggiungere un blocco quasi totale, e se si tratta di valori che superano il limite soglia, sia verso l’alto sia verso il basso, l’insetto, in genere, muore. Vi è anche una interdipendenza tra i due essenziali fattori abiotici: ed esempio la possibilità di sopravvivenza di un insetto a uno stesso valore elevato di temperatura è maggiore se l’umidità relativa (che protegge l’insetto dal rischio di disidratazione) è elevata. Certi insetti sanno mettere in atto, a basse temperature, meccanismi ‘antigelo’, mediante meccanismi complessi, che proteggono le cellule dal congelamento.
In genere sono molto più pericolosi, per la sopravvivenza dell’insetto, forti sbalzi di temperatura di lunga durata, piuttosto dell’alternanza delle stagioni alle quali le specie autoctone sono attrezzate per superarle entrando in diapausa (fase di quiescenza e rallentamento). Non tutti gli stadi dell’insetto hanno lo stesso optimum di temperatura e di umidità: a seconda delle specie, possono essere più resistenti le larve oppure le uova o le pupe.
Ed è per questo che non tutte le specie passano il periodo avverso (l’inverno ma può essere anche l’estate) allo stesso stadio: ci sono specie che svernano da uovo, da larva matura, da pupa oppure da adulto, spesso dopo essere state deposte in o aver trovato luoghi idonei. Si pensi ad esempio alle vespe fecondate (future regine) che cercano un riparo per superare l’inverno e i suoi rigori. La conoscenza di tutti questi importanti fattori aiuta l’operatore a intervenire con “un’arma” in più a suo favore, qualora siano presenti focolai di infestazione.