La lana sempre più spesso impiegata per coibentare, soprattutto in bioedilizia, può essere oggetto di infestazione da parte di Tineola bisselliella e di Dermestidi; la cellulosa è appetita per esempio dai Tisanuri, mentre il sughero può essere infestato dalla formica Cremastogaster scutellaris e Dermestes maculatus. Crematogaster scutellaris, inoltre, può nidificare anche nel legno in opera.
Il materiale di natura organica usato nelle costruzioni ha una valenza molto importante e sempre più crescente: si tratta di materiale rinnovabile, facilmente smaltibile, con caratteristiche, strutturali e non solo, molto interessanti. Ma questo tipo di materiale è facilmente attaccabile dagli insetti: è d’obbligo quindi tenere ben presente questo aspetto e mettere in atto una serie di accorgimenti poiché una sua manipolazione non corretta può portare a problemi spesso di difficile soluzione. A tal proposito, è sufficiente pensare quanto sia poco agevole trattare un soffitto di legno infestato oppure pannelli di lana, invasi da Tineola sp., posti nelle intercapedini dei muri come coibentante e insonorizzante.
Vale la pena elencare quali siano gli accorgimenti da adottare, anche se in alcuni casi possono sembrare più che ovvi.
Innanzitutto è necessario impiegare materiale di qualità e di sicura provenienza; alla consegna è importante accertarsi, oltre che delle altre caratteristiche tipiche richieste a un materiale da costruzione, anche che sia esente da attacchi di insetti. Spesso questi a un occhio non allenato passano inosservati. Inoltre va evitato lo stazionamento del materiale all’aperto per periodi più o meno lunghi prima della posa in opera, situazione che si verifica spesso, date le tempistiche delle diverse operazioni non sempre di facile gestione.
La posa in opera deve essere effettuata tenendo conto delle specie che potrebbero infestare il materiale: ad esempio se si opta per l’uso di pannelli in lana è bene che questi vengano inseriti nelle intercapedini e venga sigillato ogni spazio attraverso il quale l’insetto potrebbe penetrare.
Sarebbe utile anche indagare, a seconda delle diverse ubicazioni geografiche e situazioni locali, la presenza radicata di insetti che potrebbero passare alla costruzione; ad esempio, in aree dove sono presenti le termiti l’impiego del legno deve essere effettuato in maniera molto oculata.
Inoltre, aperture nei muri o nei tetti, dettate da un’esigenza di aerazione, vanno protette con reti sufficientemente fini per evitare l’ingresso e l’insediamento di vespe, ad esempio, ma anche di insetti xilofagi provenienti dall’ambiente circostante.
In altre parole sia la bioarchitettura sia l’architettura tradizionale non possono fare a meno di confrontarsi con le enormi potenzialità di questi animali.