Gli esseri viventi hanno tanto maggiori capacità di sopravvivere in un ambiente che cambia quanto più sono in grado di adattarsi ai cambiamenti e sfruttarli a proprio vantaggio. Gli insetti sono dei veri maestri in quanto sono in grado di colonizzare e di adattarsi ad ogni ambiente, nutrendosi di una gamma vastissima di materiali. In questo contesto risulta chiaro come anche le costruzioni umane non siano immuni dai loro attacchi.
La relazione che si può instaurare tra insetto e materiale dipende dalla specie e dal tipo di materiale. Gli insetti sfruttano i materiali in due modi:
• come fonte di nutrimento,
• come substrato in cui proteggersi, deporre le uova o impuparsi, modificandolo, o anche come materiale da prelevare per costruire un nido.
Gli edifici, inoltre, mettono a disposizione spazi con caratteristiche idonee per essere colonizzati dagli insetti: si pensi per esempio a quanti calabroni fanno il nido nei camini, api e vespe nei cassonetti delle tapparelle e altre vespe tra le assicelle delle persiane, ovvero aree poco frequentate! I materiali organici, siano essi di natura vegetale o animale (quali legno, cellulosa, sughero, lana, canapa, lino, sisal e juta), sono attaccabili dagli insetti, mentre quelli inorganici (come il gesso murario, le rocce tenere e le malte) possono essere utilizzati per la costruzione di nidi.
Il legno però è un caso a parte: per gli insetti può rappresentare sia un materiale che fornisce loro cibo sia riparo.
Inoltre è opportuno fare una distinzione tra gli insetti che attaccano il legno stagionato e in opera e gli insetti invece che attaccano il legno in campo, fuoriuscendo quando il legno viene utilizzato nelle costruzioni.
Gli alberi deperienti sono più facilmente attaccabili dagli insetti in un bosco. Le specie responsabili delle infestazioni sono differenti a seconda che si tratti di latifoglie o di conifere; se ciò è avvenuto, durante le fasi di prima lavorazione in segheria,il legname mostra gli evidenti segni di attacco; in questo caso, se il danno è grave, andrebbe scartato oppure opportunamente trattato.
Non è molto comune comunque constatare questo tipo di infestazione persistere nel legno in opera: quando succede, le specie riscontrate sulle latifoglie possono essere, ad esempio, alcuni Lepidotteri Cossidi e Sesiidi, alcune vespe del legno, Coleotteri Cerambicidi dei generi Pyrrhidium, Phymatodes e Plagionotus.
Gli insetti lignicoli delle conifere sono, ad esempio, Coleotteri Cerambicidi, Scolitidi, Buprestidie meno comunemente Limexilidi, nonché Imenotteri Siricidi (in particolare Urocerus gigas).
Diversi invece sono gli insetti che attaccano il legno stagionato e spesso già posto in opera: Termiti, Coleotteri, Anobiidi, Lictidi, Curculionidi e Cerambicidi, per citare i più comuni.
I segni degli attacchi possono essere vari: rosume, fori (di diverse dimensioni a seconda della specie) di fuoriuscita degli adulti, alterazione del colore del legno, rigonfiamenti o cedimenti e, per le termiti, tunnel e cannelli molto caratteristici.