Tutti gli animali hanno la necessità di mantenere il loro corpo pulito per ovvie ragioni. Ogni specie ha un comportamento adeguato per raggiungere tale scopo. Gli insetti non fanno eccezione. è sorprendente come le caratteristiche principali del comportamento di toelettatura siano simili tra gli Artropodi (tra cui gli insetti) e Vertebrati terrestri, nonostante che tra i due grandi gruppi vi siano differenze sostanziali; soddisfano gli stessi bisogni, vale a dire la pulizia del corpo e la prevenzione delle malattie, la distribuzione di alcune sostanze sulla superficie del corpo stesso e come comportamento di spostamento (displacement behavior) in condizioni di stress (Zhukovskaya, 2014) (ad esempio negli umani passarsi la mano tra i capelli ripetutamente quando si è a disagio).
Pulire la superficie del proprio corpo, anche per gli insetti, significa prevenire malattie poiché si allontanano i patogeni (come i funghi) ma anche parassiti (è il caso per esempio della varroa che viene staccata dal corpo dell’ape dalle compagne o da se stesse).
Gli insetti effettuano attività di pulizia, usando le zampe o le mandibole per rimuovere le particelle indesiderate, per mantenere sempre in ottima efficienza particolari parti del corpo come ad esempio occhi e antenne, ma anche le ali. Infatti da queste parti del corpo vanno allontanati detriti di diverso genere raccolti durante le attività dell’insetto. Se pensiamo ad esempio all’ape, l’attività di rimozione riguarda principalmente il polline che finisce su varie parti del corpo da cui va rimosso per essere convogliato e ammassato, per quanto possibile, nelle apposite cestelle con cui le api lo trasferiscono nell’alveare.
Le antenne sono ricchissime di organi di senso (sensilli) che permettono all’insetto di assumere una notevole quantità fondamentale di informazioni circa l’ambiente circostante e gli occhi permettono all’insetto di vedere per cui la loro pulizia è fondamentale. Le ali, invece, devono essere pulite perché particelle estranee possono appesantirle e rendere meno efficiente e più faticoso il volo.
Le blatte, per esempio, usano le mandibole per passare le antenne e pulirle, altri insetti invece usano le zampe e dopo questa operazione ripuliscono le zampe aiutandosi con le mandibole (Chapman, 2013). Queste operazioni sono talmente importanti nella vita di un insetto che, addirittura, molte specie posseggono delle modificazioni delle zampe anteriori come se fossero dei veri e propri organi da toilette. Le zanzare, ad esempio, sulla tibia delle zampe anteriori hanno un pettine composto da diverse file di peli per “pettinare” con rapidi colpi le antenne e la “proboscide” dell’apparato boccale (Chapman, 2013).
Tornando all’ape, le zampe anteriori sono dotate di una struttura, chiamata stregghia, perfetta per pulire le antenne dai granuli di polline o altre particelle raccolte dall’ape più o meno volutamente. Come si vede nel disegno seguente, l’ape “aggancia” l’antenna alla base con la stregghia, fa scorrere su di essa la zampa fino all’estremità ed ecco che con un solo gesto l’antenna risulta pulita! Osservando la stregghia al microscopio elettronico a scansione si nota chiaramente la sua forma semicircolare e la presenza di peli particolari, nella parte che l’insetto fa scorrere sull’antenna, a formare un vero e proprio pettine adatto allo scopo. Aumentando l’ingrandimento si può osservare la forma e la superficie dei singoli peli. Colpisce la perfezione della struttura.
Le figure sono tratte dal volume di FRILLI F., BARBATTINI R., MILANI N., 2001 – L’ape, forme e funzioni. Calderini Edagricole, Bologna: X + 112 pp., i cui disegni sono stati eseguiti da Alessandro Sensidoni.