Le derrate conservate attirano una serie di organismi che se ne cibano provocando danni di diversa entità in dipendenza da differenti parametri tra i quali anche quelli ambientali.
I cereali, ad esempio, durante la fase di stoccaggio spesso vengono attaccati da insetti definiti infestanti primari perché si nutrono a spese delle cariossidi ancora intere.
In un secondo momento e a seguito di questi attacchi si insediano degli insetti definiti infestanti secondari poiché si nutrono sfruttando i detriti prodotti e per questo vengono chiamati anche insetti detriticoli.
Le due specie maggiormente rappresentate come insetti detriti coli nel caso dei cereali sono Oryzaephilus surinamensis e Cryptolestes ferrugineus.
Al genere Oryzaephilus, in verità, appartengono due specie che possono colonizzare le derrate immagazzinate: oltre a O. surinamensis è possibile rinvenire anche O. mercator. Appartenenti alla famiglia dei Coleotteri Silvanidi, queste due specie si ambientano molto bene in tutti i locali laddove ci sono delle polveri derivate dai cereali stessi o da prodotti da essi ottenuti come nei mulini, pastifici, pasticcerie, ecc.
Un comportamento simile lo si rileva anche per il genere Cryptolestes. Appartenente alla famiglia dei Coleotteri Cucujidi, anche in questo caso si possono insediare diverse specie, anche se la più comune è C. ferrugineus. Questo genere è un tipico infestante dei ristagni di farine nei macchinari dei molini. Gli Oryzaephilus li possiamo talora trovare anche tra le cariossidi integre, ad esempio nel riso in commercio, se confezionato senza l’accorgimento del sottovuoto.
Essendo specie detriticole e di dimensioni molto piccole (Oryzaephilus ha un corpo allungato che misura 3 mm circa, Cryptolestes invece è più piccolo, misura circa la metà), si insediano nei locali e danno vita a infestazioni subdole poco evidenti se non quando oramai le popolazioni sono costituite da centinaia o migliaia di individui. Al fine di tenere sotto controllo queste infestazioni è di primaria importanza una pulizia approfondita di tutti gli ambienti dove si deve evitare il più possibile lo stratificarsi di polvere, l’abbandono di detriti derivanti dalle lavorazioni, di campioni di derrate che possono essere infestate da infestanti primari e poi colonizzati in un secondo momento dai detriticoli, ecc.
Gli elevati standard di qualità richiesti dall’industria alimentare richiedono un’accurata gestione degli infestanti passando attraverso le fasi di prevenzione e monitoraggio per poi proseguire, solo se necessario e una volta superati i valori soglia, a effettuare trattamenti insetticidi autorizzati nell’industria alimentare con principi attivi a bassa tossicità, come le piretrine, insetticida ricavato dall’estratto dei capolini del crisantemo Chrysanthemum cinerariifolium.