Qualsiasi ambiente, sia esso naturale o gestito dall’uomo, presenta innumerevoli forme di vita in relazione più o meno diretta tra di loro. In un ambiente in equilibrio la catena alimentare tende ad autoregolarsi: gli organismi che si nutrono di altri organismi sono in numero proporzionato alle risorse alimentari (altri organismi) che l’ecosistema offre. Per cui ad ogni livello della catena è importante che la specie che viene predata resti in un numero sufficiente a garantirne la sopravvivenza.
Prendiamo in esame il caso degli afidi.
Gli afidi si nutrono della linfa di piante coltivate, spontanee e ornamentali, nella maggior parte dei casi delle parti in accrescimento perché tenere e turgide, ricche di linfa della migliore qualità. Quando gli afidi sono pochi la pianta subisce un danno molto limitato e sopportabile, mentre se la loro presenza è eccessiva si evidenziano germogli deformati, così come le foglie, boccioli più piccoli e malformati, con tutte le conseguenze del caso: brutta fioritura se si tratta di una rosa, meno granella se si tratta di un frumento.
Gli afidi hanno un potenziale riproduttivo notevole: sono in grado di raddoppiare la popolazione in pochi giorni se la temperatura è favorevole, nel caso del famoso afide del pesco (Myzus persicae) a 20 °C la popolazione si raddoppia in meno di 3,5 giorni! Va notato che l’afide del pesco citato, nonostante il nome, non infesta solo il pesco ma anche il crisantemo, le cucurbitacee (come il cocomero, il melone, lo zucchino e la zucca), la lattuga, la fragola, la rosa e le solanacee (melanzana, peperone, pomodoro).
Negli ambienti in equilibrio, anche se non perfetto, esistono i cosiddetti limitatori naturali, per fortuna, anche per gli afidi
: le coccinelle. Questi simpatici coleotteri di colore rosso con i classici puntini neri noti a tutti e simbolo di portafortuna sono dei formidabili predatori di afidi nel senso che, sia allo stadio di larva sia allo stadio di adulto, passano le loro giornate a mangiare afidi. In realtà sarebbe più corretto parlare di coccinellidi perché, oltre alla classica coccinella dai sette punti neri che tutti abbiamo in mente (Coccinella septempunctata), ne esistono tante altre specie meno note ma non per questo meno importanti nel controllo delle popolazioni degli afidi.
Questa ricchezza di specie è di fondamentale importanza poiché ognuna mostra una predilezione per certi habitat e livelli di vegetazione (erbe, arbusti, alberi), e di conseguenza si nutre di diverse specie di afidi anche loro molto numerose.
Un ambiente agricolo variegato con differenti tipi di colture, argini, filari, siepi, ecc. ma anche un giardino o un parco gestito secondo i dettami della sostenibilità possono favorire la presenza di questi importanti predatori e permettere loro di svolgere il ruolo ecologico mantenendo le popolazioni degli afidi entro limiti accettabili, rendendo all’uomo il cosiddetto “servizio ecosistemico” di cui ultimamente si sente tanto parlare, in forma del tutto gratuita!