Gli studiosi sono concordi nel ritenere che i cambiamenti climatici abbiano effetti importanti anche sulla vita degli insetti. Sebbene sia materia di studio piuttosto complessa, poiché coinvolge un numero molto alto di parametri (le specie di insetti sono milioni e vivono negli ambienti più disparati, con preferenze climatiche e microclimatiche molto variabili da specie a specie), si ritiene che i concetti chiave possano essere così riassunti:
- il riscaldamento globale, con la conseguenza di temperature più miti in aree in precedenza climaticamente meno favorevoli, influenzerà l’andamento (dinamica) delle popolazioni di un certo numero di specie agendo direttamente sulla sopravvivenza, sul tempo in cui tali specie compiono una generazione, sulla fecondità e sulla capacità di disperdersi in un determinato areale;
- le popolazioni di alcuni insetti che vivono in climi miti o freddi trarranno maggior beneficio dal cambiamento climatico poiché presenteranno un più rapido sviluppo e una maggiore sopravvivenza;
- la mortalità degli stadi svernanti potrebbe diminuire con temperature invernali più miti, permettendo a molte specie di conquistare areali più a nord;
- gli effetti del riscaldamento globale sulle specie di insetti potrebbero agire modificando le interazioni trofiche (le piante ospiti su cui gli insetti si nutrono e i nemici naturali che si sviluppano a spese degli insetti tenendone controllate le popolazioni);
- specie di insetti che prediligono climi miti, temperati, o climi tendenzialmente freddi, potranno al contrario subire regressioni nel loro areale di distribuzione complessivo e negli ambienti attualmente o in precedenza colonizzati (ad esempio, per specie montane, tendenza a spostarsi a quote più alte e, se anche lì le condizioni ambientali sono divenute proibitive, scomparsa di tali specie dai suddetti ambienti).
Tenendo presente che gli insetti in generale hanno cicli biologici brevi, alta capacità riproduttiva e un grado di mobilità, attiva o passiva, spesso notevole, le risposte fisiologiche a temperature più alte potrebbero causare enormi e rapidi cambiamenti sulla dinamica di popolazione.
I cambiamenti climatici sono strettamente correlati anche al problema delle specie alloctone: l’uomo ne favorisce la diffusione passiva, i cambiamenti climatici ne favoriscono l’acclimatazione e la diffusione in nuovi territori.
I cambiamenti climatici, in questo caso, possono essere visti sostanzialmente come una sorta di arma a doppio taglio che influenza e influenzerà, positivamente o negativamente, il successo delle diverse specie in termini di areali e di ambienti occupati. Le implicazioni che ne possono derivare sia da un punto di vista puramente naturalistico (per specie prive di importanza pratica) sia economico (per specie di interesse agrario, forestale, medico e veterinario, ecc.), possono essere molto importanti e influenzare alcuni aspetti del nostro pianeta.