Gli insetti sono animaletti a sessi separati, salvo rarissime eccezioni. In generale, raggiungono la maturità sessuale solo da adulti e depongono uova fertili solo dopo l’accoppiamento. Considerate le loro dimensioni molto modeste, per facilitare l’incontro tra i due sessi opposti nel corso dell’evoluzione sono stati affinati meccanismi di attrazione come luce, suoni o sostanze odorose volatili che le femmine emettono per facilitare il maschio (ma talvolta sono i maschi a produrre richiami attrattivi, o entrambi i sessi) nell’individuazione della partner: un ciuffo d’erba per loro rappresenta una foresta!
I richiami olfattivi volatili emessi dalle femmine per attirare i maschi (feromoni sessuali) sono molto diffusi e su di essi si basano metodi di controllo degli infestanti, adottati dall’uomo per contenerne le popolazioni: l’uso delle sostanze volatili trova ampia applicazione nella tecnica della confusione sessuale classica e sue varianti.
La femmina, avvenuto l’accoppiamento, si accinge a deporre le uova generalmente non prima di aver individuato il substrato adatto per poter garantire alla futura prole cibo a sufficienza per svilupparsi. Non dimentichiamo che, essendo animali di piccole dimensioni, in generale, depongono anche uova molto piccole (al di sotto del mm, nella maggior parte degli insetti) quindi il neonato sarà altrettanto piccolo e, non essendo in grado di volare (perché le ali sono sviluppate solo negli adulti), è pertanto incapace di compiere grandi spostamenti alla ricerca del cibo.
Le femmine, individuato il substrato adatto a seconda della specie e, a seconda del tipo di ovipositore che possiedono, si possono comportare in due modi distinti: appoggiano le uova isolate o a gruppi sul substrato senza fissarle, o attaccandole più o meno tenacemente ad esso, oppure mediante l’ovipositore forano il substrato, sia esso vegetale o animale, e depongono le uova al suo interno.
Particolare il caso ad esempio delle blatte: le femmine producono le ooteche, strutture di protezione a forma di pochette, all’interno delle quali vi sono le uova, L’ooteca può essere trasportata attaccata all’estremità dell’addome dalla femmina per un certo periodo. Ci sono poi specie che possiedono un ovipositore in grado di forare la buccia dei frutti, e anche altre che riescono a forare il legno per raggiungere la larva xilofaga all’interno della galleria e deporvi l’uovo. In altre specie di insetti, invece, la femmina è priva di qualsiasi tipo di ovipositore: in questo caso le uova sono semplicemente appoggiate sul substrato.
Ogni modalità di ovideposizione in ogni caso è adatta per favorire la sopravvivenza della progenie. Una femmina a seconda della specie nel corso della sua, in genere, breve vita, riesce a deporre da poche uova a milioni (Tremblay, 1990). Le uova hanno diversa foggia a seconda della specie: possono essere perfettamente tonde, ovali più o meno allungate, a forma di fagiolo, di barilotto, lenticolari, piatte, in alcuni insetti – ad esempio l’insetto stecco – assomigliano fortemente a dei piccoli semi con cui è molto facile confonderle.
Il guscio dell’uovo si chiama corion, può essere di colore diverso, negli insetti delle derrate ad esempio spesso è di colore chiaro e trasparente. Sulla superficie del corion sono presenti formazioni a volte spettacolari: protuberanze regolari di diversa forma, reticolature, avvallamenti e così via, non visibili ad occhio nudo ma molto interessanti da osservare al microscopio elettronico a scansione. Osservare a questi ingrandimenti le uova permette di identificare in certi casi addirittura la specie dell’insetto che le ha deposte.