La cimice verde (Nezara viridula) è un rincote pentatomide molto diffuso, legato a colture di pieno campo, come soia e bietola, ortive come il pomodoro, ma che vive anche su piante arboree e arbustive ornamentali e da frutto. Il suo essere un infestante polifago fa sì che possa trovarsi in diversi ambienti rurali o semirurali.
Nella stagione calda non risulta come un infestante delle abitazioni, ma alla fine dell’estate, con l’abbassamento delle temperature, si avvicina iniziando a colonizzare gli anfratti presenti quando va in cerca di un riparo per passare l’inverno.
Durante la bella stagione, però, è possibile avere a che fare con infestazioni importanti e quindi, essendo presenti numerosi individui, questi possono interagire con l’uomo nei pressi delle abitazioni, in giardino, in verande, ecc.
La specie è fitofaga per cui non punge l’uomo, non trasmette malattie e nemmeno causa allergie, ma risulta comunque molesta e se disturbata o schiacciata emana un odore molto sgradevole. La lotta contro questa cimice viene effettuata con trattamenti chimici, e sempre si interviene quando sono presenti gli adulti, infatti è in questo momento che l’infestazione si può trasformare da “infestazione di campo” a interazione con l’uomo il quale si accorge del problema.
Come spesso accade, però, si tratta del momento peggiore per intervenire. Gli adulti sono piuttosto mobili e raggiungerli con il trattamento non è sempre facile; inoltre se disturbati volano sulla vegetazione circostante di giardini o di campi se ci si trova in una situazione di semiruralità (luoghi dove è difficile raggiungerli con un trattamento, salvo coinvolgere tutto il vicinato). In questo caso il trattamento sortisce semplicemente l’effetto di un disturbo, cessato il quale gli individui ritornano ad avvicinarsi alle strutture.
Più semplice sarebbe intervenire sulle forme giovanili, meno mobili e più sensibili alle sostanze insetticide perché hanno una cuticola meno sclerotizzata. Sarebbe necessario, però, effettuare un monitoraggio nei mesi primaverili, anche solo visivo, per valutare il livello di infestazione e quindi poter decidere a ragion veduta la possibilità di un intervento. §
Per difendere le abitazioni, e non solo, che vengono a trovarsi “assediate” da pentatomidi in cerca di un luogo caldo dove svernare, la soluzione più efficace è quella di ricorrere ad azioni di esclusione con il montaggio di reti antiintrusione e l’eliminazione di possibili anfratti. L’applicazione di formulati insetticidi ad effetto residuale aiuta a mantenere liberi i punti di ricovero da questo infestante ma, in caso di una presenza massiccia di individui e in prossimità di campi coltivati o aree verdi, non risulta sufficiente a garantire la soluzione del problema.