Temperatura e umidità sono tra i principali fattori che incidono direttamente sul ciclo biologico degli insetti. Ogni specie si sviluppa più velocemente ed è caratterizzata da una ridotta mortalità naturale in un intervallo specifico di questi due parametri. L’innalzamento delle temperature a livello globale causato dai cambiamenti climatici incide anche sull’aumento dell’umidità atmosferica, creando condizioni sfavorevoli per lo stoccaggio dei cereali ma favorevoli allo sviluppo di alcune specie di insetti per periodi più lunghi a seconda delle aree geografiche.
Nello specifico, questi cambiamenti possono influenzare la distribuzione geografica delle specie nei siti e nelle strutture di stoccaggio, il tasso di sviluppo della popolazione, l’aumento del numero di generazioni annue e l’aumento dell’attività durante la stagione stessa, oltre che cambiamenti nella sincronizzazione tra il periodo di raccolta dei cereali e l’attività degli insetti infestanti.
Sitophilus oryzae, Tribolium castaneum, Rhizopertha dominica e Oryzaephilus surinamensis sono considerati tra le specie più dannose nell’ambito dei cereali stoccati e la loro nocività, in certi paesi del Medio Oriente, è particolarmente rilevante, rispetto a quella di altri ben noti infestanti primari e secondari dei cereali.
Questo è quanto si legge nella premessa dell’articolo (1) pubblicato negli Atti dell’International Working Conference on Stored Product Protection, tenutasi a Berlino nell’ottobre del 2018.
La ricerca presentata da Gottlieb e colleghi ha riguardato due grandi siti di stoccaggio di cereali in Israele: uno nel nord del paese (area mediterranea) e uno a sud (area semi-arida). I ricercatori hanno misurato temperatura, umidità e presenza di insetti nei cumuli di cereali prelevando campioni di un kilogrammo, dal 2010 al 2017 per ogni sito di stoccaggio.
Sono state rinvenute 8 specie di Coleotteri e 2 specie di Lepidotteri. Oryzaephilus surinamensis è stata la specie che ha originato le infestazioni più importanti in entrambi i siti monitorati, seguita da Sitophilus oryzae e Tribolium castaneum.
Sono state osservate interferenze e rilevanti correlazioni negative nella compresenza di specie diverse. Ad esempio, un infestante primario come Sitophilus oryzae può essere condizionato nello sviluppo delle sue popolazioni da un infestante secondario come Oryzaephilus surinamensis. Questo potrebbe essere dovuto al fatto che il grano danneggiato da Sitophilus oryzae favorisce lo sviluppo del secondo mentre diventa un ostacolo all’ulteriore proliferazione del primo. L’ipotesi più accreditata però è che quanto osservato sia determinato dal fatto che ciascuna specie è caratterizzata da un range ottimale di temperatura e umidità relativa nel quale proliferare, ha tempi di attività specifici e anche una diversa distribuzione spaziale e temporale.
Lo studio riporta che l’umidità rilevata nella granella è variata tra il 5 e il 25%, la temperatura, misurata a 1 metro dalla superficie, da 15 a 58 °C mentre a 2 metri da 15 a 46 °C. Si tratta di range particolarmente ampi nei quali le diverse specie si sono comportate diversamente in termini di attività e proliferazione.
Inoltre, in aree di stoccaggio di così grandi dimensioni, vi è granella immagazzinata tutto l’anno e i nuovi raccolti vengono stoccati negli stessi magazzini dove possono essere presenti cereali stoccati precedentemente. Questo fattore facilita il protrarsi delle infestazioni nonostante i trattamenti insetticidi.
Lo studio presentato è un ulteriore contributo al bagaglio di conoscenze che la scienza sta costruendo per comprendere gli effetti dei cambiamenti climatici sulla relazione tra le attività dell’uomo e le popolazioni di insetti infestanti, utile a sviluppare nuove soluzioni sempre più efficaci e rispettose dell’ambiente.
(1) Gottlieb D., Qvinn E., , Nega M., Rapaport A., Doron J., Kostyukovsky M., 2018 – Climate change and its implications on stored food grains. Proceedings of the12th International Working Conference on Stored Product Protection (IWCSPP), Berlin.