Popillia japonica, come sottolinea il nome della specie, è un insetto originario del Giappone, che accidentalmente è stato introdotto in Europa. Comunemente è chiamato (con termine forse troppo generico) “coleottero giapponese”. “Maggiolino giapponese” potrebbe essere un nome un po’ più preciso.
Ed ecco che siamo di fronte un’altra volta a un insetto proveniente da molto lontano che si insedia nel nostro paese provocando evidenti danni.Si tratta di un coleottero appartenente alla famiglia degli Scarabeidi (come i maggiolini e le cetonie), rinvenuto in Italia per la prima volta nel 2014 in parecchi comuni della provincia di Novara e di Milano rientranti nel territorio del parco del Ticino.
Si distingue dalle altre specie di Scarabeidi, normalmente presenti nei nostri ambienti, soprattutto per la colorazione: P. japonica, infatti, è di colore verde metallico con le elitre (primo paio di ali fortemente sclerificato, tipico dei Coleotteri) di colore marrone bronzeo metallico. Inoltre presenta caratteristici ciuffi di peli bianchi ben evidenti sui lati dell’addome e all’estremità di esso. Le elitre sono più corte dell’addome e ne lasciano scoperto circa ¼. Gli adulti sono lunghi 8-12 mm ed hanno corpo piuttosto largo, di forma ovoidale convessa. Per maggiori informazioni sulla specie si rimanda al sito
http://www.ersaf.lombardia.it/servizi/Menu/dinamica.aspx?idSezione=16969&idArea=17296&idCat=36545&ID=36545&TipoElemento=categoria
In Italia la specie di Scarabeide che più somiglia a P. japonica è probabilmente Mimela junii, un insetto solo saltuariamente dannoso, di dimensioni un po’ maggiori, nel quale le aree biancastre laterali sui lati dell’addome sono molto meno evidenti.
Il coleottero giapponese è fitofago: le larve si nutrono a spese dei tappeti erbosi, gli adulti di foglie di piante da frutto, ornamentali e spontanee delle quali in genere lascia intatte le nervature, di fiori e di frutti. è una specie ampiamente polifaga legata agli ambienti esterni, naturali e agrari, quindi non provoca danni diretti all’uomo, non punge e non presenta peli urticanti né emette liquidi che possano provocare irritazioni. Tuttavia è caratterizzata da un forte comportamento gregario quindi gli individui si muovono in massa tanto che su una singola pianta si possono rinvenire numerosissimi adulti.
A parte i gravi danni inferti alle coltivazioni, la specie, nei mesi estivi, può invadere orti e giardini con un gran numero di individui e in poco tempo devastare piante coltivate e ornamentali. Questo desta serie preoccupazioni ai cittadini che non sanno come fronteggiare il problema.
Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha emanato un Decreto Ministeriale lo scorso marzo 2016, in cui sono state esposte le misure d’emergenza per impedire la diffusione di Popillia japonica nel territorio italiano. Consigliamo di prendere visione del documento prima di pianificare e realizzare qualsiasi intervento.
http://www.ersaf.lombardia.it/upload/ersaf/gestionedocumentale/DecretoPopillia2016-02-24def_784_28827.pdf