Negli ultimi anni si assiste a sempre più frequenti segnalazioni di specie invasive in Europa e nel nostro Paese. Tra queste, sono numerose le specie di zanzare di recente introduzione; dopo Aëdes albopictus e Aëdes koreicus è stata segnalata, infatti, la presenza di Aëdes japonicus. La specie è originaria dell’areale nippo-coreano e negli anni novanta ha cominciato la sua diffusione anche in altri Paesi. Come già per altre specie di zanzare, è stato il commercio di pneumatici a favorirne maggiormente la diffusione.
Le prime segnalazioni in Europa risalgono ai primi anni 2000, in Francia del nord e Belgio. Tra 2007 e 2008 è stata confermata la presenza in tutta la Francia e il 2008 è stato anche l’anno delle prime segnalazioni in Svizzera. Altri Paesi dove ne è stata confermata la presenza sono Germania, Olanda, Austria e Slovenia.
Proprio la sua presenza in Austria ha spinto l’entomologo Bernhard Seidel a effettuare attività di monitoraggio anche in Carnia per valutare la diffusione della specie nelle aree limitrofe. A seguito di questi studi, nell’estate del 2015, la specie è stata rinvenuta in diversi siti del Friuli Venezia Giulia.
Aë. japonicus, Aë. albopictus e Aë. koreicus sono ritenute le tre specie maggiormente invasive al mondo e sono in grado di deporre uova resistenti al freddo. Nel caso di Aë. japonicus le uova sono molto più tolleranti al freddo rispetto ad altre specie tanto da garantirle la sopravvivenza a inverni rigidi di località montane anche nei Paesi del centro Europa. Possiede, inoltre, un’elevata capacità di tollerare alte concentrazioni di sostanza organica nelle acque in cui si sviluppano le larve. Queste due caratteristiche fanno ipotizzare un suo alto potenziale di diffusione anche nel nord Italia.
Come nel caso di Aë. Albopictus, le femmine frequentano aree urbane, sono attive e pungono di giorno. Rispetto alla zanzara tigre, però, le femmine di questa specie sono di dimensioni più grandi (3-5 mm) e presentano striature multiple di colore tendente al giallastro lungo il torace invece della classica linea bianca.
Nei Paesi di origine non è ritenuta un importante vettore di malattie, ma in Europa la specie è sospettata di essere in grado di trasmettere dengue e chikungunya, tanto da essere inserita nelle specie sotto sorveglianza dell’European Centre for Disease Prevention and Control dell’Unione Europea.
Aë. japonicus comprende un complesso di 4 sottospecie, ecco perché il nome scientifico corretto della sottospecie invasiva finora accertata è Aë. japonicus japonicus.
Da un punto di vista operativo è rilevante segnalare che le azioni di prevenzione e controllo già consolidate da anni e applicate nei confronti di Aë. albopictus (zanzara tigre) risultano efficaci anche nei confronti di Aë. japonicus.
Come per Aë. koreicus, anche nel caso di Aë. japonicus è molto importante segnalare agli enti interessati la presenza di individui della nuova specie. In questo modo sarà possibile monitorarne l’andamento della colonizzazione del territorio e, di conseguenza, predisporre idonei programmi di intervento per il suo contenimento.