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Le aree urbane e periurbane in molti casi presentano degli spazi di diverse dimensioni, a seconda dei casi, che per periodi più o meno lungi e per motivi diversi vengono lasciati ingestiti.
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I locali di lavorazione, i locali di stagionatura, i magazzini delle materie prime e dei prodotti finiti, i locali che ospitano gli imballaggi, nonché gli scarti di lavorazione e infine gli spazi adibiti al deposito temporaneo dei rifiuti nelle industrie alimentari sono ambienti eccellenti per i roditori dove trovare cibo e rifugio.
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Il problema delle infestazioni causate dalle cimici dei letti non accenna a diminuire.
Le numerosissime persone che viaggiano spesso, e che frequentano quindi luoghi dove le infestazioni sono sempre più comuni, ci portano a riflettere su come ci si potrebbe difendere al di fuori dalla propria abitazione, per evitare di trasportare a casa questi indesiderati ospiti e per interrompere la catena di disseminazione che inconsapevolmente ognuno di noi può portare avanti.
Quando si arriva in una stanza dove si dovrà soggiornare anche per una sola notte, è bene effettuare una serie di controlli visivi e mettere in pratica una serie di accorgimenti molto semplici e il più delle volte anche efficaci.
Innanzitutto è buona norma non appoggiare la valigia sui letti e nemmeno posizionarla sotto di essi prima di essersi accertati che non alberghino le cimici.
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Monitorare significa accertare in maniera oggettiva la presenza di infestanti in un ambiente, utilizzando strumenti anche tra loro molto diversi.
Perché è importante l’attività di monitoraggio? Effettuare un monitoraggio razionale e ben impostato significa limitare i danni e i costi di gestione dell’attività svolta in quell’ambiente, in quanto il monitoraggio ha lo scopo di evidenziare la presenza dell’infestante quando la popolazione è ancora ridotta e quindi i danni effettuati sono limitati.
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Gli edifici e le abitazioni ubicate in ambienti rurali o in piccoli centri abitati spesso ospitano l’Acheta domesticus. Si tratta di un grillo piuttosto piccolo, di colore chiaro che saltellando si intrufola nelle stanze di abitazioni e/o locali soprattutto al pian terreno. In alcune aree del nostro Paese, la sua presenza all’interno delle case viene considerata come un portafortuna.
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Stegobium paniceum è un piccolo Coleottero Anobide che predilige nutrirsi soprattutto di amido. In Italia è chiamato anche anobio del pane. è una specie cosmopolita ed estremamente polifaga: si nutre infatti di prodotti alimentari secchi di origine sia vegetale sia animale (pasta all’uovo, pane, biscotti) e anche di prodotti non alimentari come ad esempio gli erbari, i fiori secchi e il legno, purché sia povero di tannini e non particolarmente compatto.
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Il punteruolo del grano (S. granarius) è il tipico infestante dei magazzini. Si può confondere con altre due specie appartenenti allo stesso genere: Sitophilus oryzae e S. zeamays.
Ad ogni modo il genere è inconfondibile: forma slanciata, colore quasi nero, torace lungo quasi quanto l’addome (in totale l’insetto misura in media 4 mm), capo molto allungato e stretto, con antenne genicolate (cioè con un brusco ripiegamento ad angolo) e apparato boccale all’estremità.
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Gli scorpioni appartengono al Phylum degli Artropodi e alla Classe degli Aracnidi e sono morfologicamente caratterizzati da un corpo appiattito, lungo 2-5 cm e di colore bruno-nerastro, visibilmente segmentato e ricoperto da tegumento sclerotizzato. Il capo, non separato dal corpo, è fuso con il torace a formare il cefalotorace o prosoma.
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Le derrate conservate attirano una serie di organismi che se ne cibano provocando danni di diversa entità in dipendenza da differenti parametri tra i quali anche quelli ambientali. I cereali, ad esempio, durante la fase di stoccaggio spesso vengono attaccati da insetti definiti infestanti primari perché si nutrono a spese delle cariossidi ancora intere.