Le formiche e gli afidi hanno trovato un modo per essere utili le une agli altri, e questo meccanismo è noto fin dai tempi antichi. Vedere piante infestate da afidi e con la presenza di formiche è un classico, e non stupisce quasi nessuno. Questo stretto rapporto, noto con il nome di simbiosi mutualistica e trofica, consiste in una specie di scambio di prestazioni. Mutualistica perché entrambi i gruppi ne traggono vantaggio e trofica perché riguarda la nutrizione. Gli afidi si nutrono di linfa che succhiano dalle parti giovani e in accrescimento delle piante e, avendo un apparato digerente particolare (in grado di espellere l’eccesso di acqua e altre sostanze assunte con l’alimentazione), i loro escrementi sono piuttosto ricchi di zuccheri e non solo: contengono infatti anche altre sostanze nutritive come aminoacidi, proteine, vitamine e sali minerali e vengono emessi sotto forma di liquido leggermente vischioso, denominato “melata”.
Gli afidi non sono molto mobili, quando infestano per esempio un germoglio di rosa, rimangono su quel germoglio per qualche settimana con parti dell’apparato boccale infisse nei tessuti vegetali, intenti a succhiare linfa in continuazione. Gli escrementi emessi in forma di goccioline quindi, si depositano sulla pianta, sulle foglie, sugli steli, sui boccioli. Tutto questo è un bel vantaggio per le formiche che li utilizzano come fonte alimentare.
Nella notte dei tempi, le formiche erano predatrici e gli afidi, apparsi sulla Terra molto prima delle formiche, non avevano nessun rapporto con esse. Il loro incontro non deve essere stato idilliaco fin da subito, ma con il passare del tempo l’evoluzione ha fatto sì che negli afidi (per lo meno nelle specie che vivono in simbiosi con le formiche) si involvessero delle strutture adatte a secernere delle sostanze di difesa, e le formiche dal canto loro non predassero più gli afidi ma scoprissero la possibilità di nutrirsi della loro melata. In entrambi i gruppi quindi, la convivenza ha portato a modificazioni fisiologiche, morfologiche e comportamentali.
Le formiche traggono vantaggio dagli afidi perché soddisfano il fabbisogno di zuccheri grazie alla melata, e gli afidi traggono vantaggio dalle formiche perché queste li difendono dai predatori e dai parassiti. è normale osservare piante attaccate da afidi su cui le formiche svolgono un ruolo di disturbo attivo e quindi di allontanamento delle coccinelle, fameliche divoratrici di afidi.
Alcune specie di formiche, inoltre, sono in grado di costruire dei manicotti di terriccio attorno allo stelo delle piante in cui gli afidi possono vivere ben protetti anche dagli agenti atmosferici, come succede nel caso della formica Lasius niger. Interessantissime interazioni sono note tra varie specie di formiche e specie di afidi a dimostrazione che in natura tutto è molto complesso e quindi anche che poggia su equilibri piuttosto delicati!