Le api e gli apoidei selvatici sono fondamentali per l’impollinazione delle piante, fattore essenziale per la produzione dei frutti e dei semi. Più del 70% delle piante importanti per l’alimentazione dell’uomo, diretta o indiretta, dipendono dall’impollinazione effettuata dagli insetti tra i quali, in primis, gli apoidei.
Alla fine degli anni ’90 sono state registrate, un po’ in tutto il mondo, anomale morie di api molto preoccupanti per l’entità del fenomeno. I ricercatori impegnati nell’individuazione della causa sono giunti alla conclusione che tali morie sono da ascriversi a un complesso di fattori.
I parassiti delle api, ad esempio la varroa, l’inquinamento ambientale da prodotti fitosanitari, la scarsità di biodiversità, la scomparsa degli habitat naturali, ecc., comportano sulle colonie di api uno stress tale da poterne causare il collasso.
L’ape è un ottimo bioindicatore: perlustra volando un ampio areale e, nella sua attività di bottinatrice, “raccoglie” involontariamente tutto ciò che si trova presente nell’ambiente circostante l’apiario.
Uno dei fattori importanti che permettono alle famiglie di api, ma anche agli altri impollinatori, di mantenersi in salute e svolgere al meglio il loro fondamentale ruolo ecologico è la possibilità di reperire polline di qualità, di diverse specie botaniche e in tutto l’arco della stagione produttiva, dalla fine dell’inverno all’autunno inoltrato.
I giardini e il verde pubblico spesso forniscono una buona varietà di polline ricercato dalle api, a patto che sia esente da insetticidi. Anche piccole dosi di prodotti fitosanitari raccolte dalle api possono avere un effetto subdolo ma devastante a lungo termine sulla colonia, non uccidono subito l’ape bottinatrice ma le permettono di portare queste quantità subletali nell’alveare e avvelenare lentamente tutta la colonia. Questo non succede solo per le api ma anche per gli apoidei selvatici, meno studiati ma sicuramente importantissimi per il ruolo ecologico di impollinatori.
Per questo motivo i trattamenti insetticidi su piante in fiore sono vietati. Un po’ tutte le regioni hanno emanato norme a tutela della salute delle api e degli impollinatori in generale.
Tanto per citarne alcune:
- la Regione Emilia Romagna, già nel 1988, ha approvato la legge regionale n. 35 in cui si legge: “al fine di salvaguardare l’azione pronuba delle api sono vietati i trattamenti con insetticidi, acaricidi e con altri presidi sanitari o comunque tossici per le api, sulle colture ortofrutticole, viticole, sementiere, floricole e ornamentali, durante il periodo di fioritura, dalla schiusura dei petali alla caduta degli stessi”;
- la Regione Friuli Venezia Giulia ha aggiornato la normativa con la legge regionale n. 6 del 18/03/2010 che recita: “durante il periodo di fioritura sono vietati i trattamenti con prodotti fitosanitari tossici per le api sulle colture erbacee, arboree, ornamentali e spontanee”; il divieto di trattamento in fioritura comprende anche gli acaricidi e i diserbanti; per i prodotti destinati al trattamento di malattie fungine tale regione prevede il divieto d’uso dei “formulati che riportano in etichetta la frase di rischio “R57 – Tossico per le api” o altra specifica indicazione di pericolosità per le api ed i pronubi in genere”.
è opportuno ricordare che gli impollinatori sono attirati anche da fiori leggermente appassiti come ad esempio quelli falciati, finché questi non siano completamente secchi. Pertanto nelle applicazioni dei trattamenti è importante considerare anche questo aspetto ed effettuare gli interventi quando le fioriture siano completamente concluse.
Nel caso in cui i trattamenti si rendessero necessari in presenza delle fioriture, come ad esempio contro le zanzare in giardini o parchi, si devono mettere in pratica alcune accortezze: evitare di “bagnare” i fiori, procedendo per tempo a falciare le fioriture erbacee, ad esempio.
Questi interventi richiedono maggior cura, attenzione ed esperienza da parte degli operatori ma sono indispensabili per salvaguardare le api e gli altri insetti impollinatori.