I Tisanuri, noti con il nome comune di pesciolini d’argento, sono insetti considerati molto primitivi che non presentano ali; si sono guadagnati questo nome per la forma del corpo allungata e piatta e il colore argenteo dovuto a piccole squame che conferiscono uno scintillìo chiaro e brillante: caratteristiche che ricordano appunto un pesciolino. Sono in grado di muoversi molto velocemente, camminando sulle superfici a zig-zag, un po’ a scatti, e anche questo fa pensare un po’ ai pesci.
Prediligono ambienti bui, poco frequentati e con una certa umidità. Alcune specie amano anche un certo tepore, ed è più facile incontrarle in prossimità di caminetti o altre fonti di calore. Tipicamente si nascondono dietro ai mobili, nei telai delle finestre, ma si possono trovare anche dietro ai quadri, carte da parati soprattutto se non in perfetto stato e sugli scaffali di libri poco usati.
Hanno apparato boccale masticatore e si nutrono di materiale organico, in particolar modo prediligono sostanze ricche di proteine, amidi e zuccheri, come ad esempio alimenti conservati, farine e zucchero, ma possono attaccare anche pelli, animali impagliati, erbari, quadri, tessuti di lana, di seta e di cotone. Si cibano a spese di carta in tutte le sue forme: stampe, vecchie fotografie e cartoline, manoscritti e libri soprattutto in vicinanza dei dorsi dove si trova colla ricca di amidi.
In ambienti puliti e aerati, dove i valori di umidità relativa risultano bassi, i pesciolini preferiscono non insediarsi. Le infestazioni, anche se con poche decine di individui, sono possibili in ambienti dove le pulizie vengono svolte solo superficialmente senza, per esempio, spostare i quadri, i mobili o spolverare a fondo i libri posti in scaffali a contatto con i muri. In questi spazi possono crearsi le condizioni per lo sviluppo di questi insetti che è difficile notare perché rifuggono la luce e se disturbati si allontanano velocemente. Inoltre, su superfici scure, in particolare grigio-marroni, risultano piuttosto mimetici, altro aspetto che non aiuta nel mettere in evidenza un focolaio di infestazione tempestivamente.
Sono insetti noti soprattutto nell’ambito museale e bibliotecario ma sono normalmente presenti anche in abitazioni e negli edifici di campagna. I danni possono essere rilevanti anche quando quantitativamente limitati: basti pensare a superfici di fotografie ottocentesche irreparabilmente danneggiate da perdite di sostanza, non necessariamente a tutto spessore (talvolta però lo sono, con vere e proprie perforazioni del sottile substrato) ma sufficienti a compromettere dettagli essenziali delle immagini; perdite caratteristiche per l’andamento serpiginoso – corrispondente al ‘cammino’ del Tisanuro mentre si nutre – o per i contorni policiclici, e il colore chiaro, dovuto alla messa in evidenza della carta o cartoncino di supporto a quella che era l’immagine stessa.
L’approccio migliore per evitare infestazioni è rappresentato dalla prevenzione, attuando azioni di pulizia e di ricircolo d’aria che abbassino i valori di umidità.
Per accelerare la scomparsa dei pesciolini d’argento è possibile trattare le superfici sulle quali si spostano con un formulato insetticida per insetti striscianti ad azione residuale.