Le farfalline della dispensa sono in genere rappresentate dalle specie Ephestia kuehniella e Plodia interpunctella, rispettivamente note col nome comune di tignola grigia della farina e tignola fasciata. Sono due specie che infestano i mulini, i locali di lavorazione di farinacei, i magazzini alimentari e non è per niente raro trovarle nelle dispense di ristoranti, aziende di catering, bar e laboratori alimentari (panifici, pasticcerie). Nell’ambiente domestico è più comune trovare la Plodia piuttosto che l’Ephestia.
è sufficiente una confezione di farina, pasta, riso, pane secco, cioccolato, biscotti o anche di frutta secca (magari non perfettamente sigillata) lasciata per troppo tempo in fondo alla dispensa per dare “vitto e alloggio” adeguati allo sviluppo di più generazioni di queste specie all’anno, e al loro propagarsi ad altri prodotti appetibili per le larve e non sufficientemente protetti.
Le condizioni favorevoli (soprattutto la temperatura) durante i mesi invernali permettono alle due specie di proseguire con continuità il loro sviluppo, senza i rallentamenti e le interruzioni tipiche dell’ambiente naturale.
A volte ci si accorge che c’è stata un’infestazione anche molto modesta quando si trovano grumi nella farina oppure nel riso dovuti all’attività delle larve che producono bave sericee con cui inglobano gli alimenti.
In altri casi invece si notano delle farfalline posate sui muri durante il giorno, che si involano se disturbate e sono caratterizzate da un volo zigzagante non troppo veloce.
Il maschio è attratto dal feromone sessuale, pertanto anche all’interno di ristoranti, alberghi e bar si possono utilizzare trappole collanti innescate con erogatori impregnati di queste sostanze attrattive; sul mercato si trovano trappole di dimensioni discrete, studiate appositamente per queste strutture. Un altro sistema per il monitoraggio e la cattura delle tignole è rappresentato dalle trappole luminose. Questa metodica sfrutta la capacità della luce di attrarre gli adulti i quali, avvicinandosi alla fonte luminosa, restano attaccati al cartoncino collante posizionato in sua prossimità. Che cosa preferire? I feromoni o le lampade? C’è la possibilità di integrare i due sistemi che, agendo su caratteristiche comportamentali diverse dell’insetto, vanno a sommare le possibilità di cattura. Bisogna poi considerare che le trappole a feromone hanno una capacità di attrarre nell’arco delle 24 ore, mentre le trappole luminose esplicano la loro massima azione in mancanza di luce, quindi nelle ore notturne e in quegli ambienti dove l’illuminazione è scarsa. Per questo, spesso un posizionamento sbagliato, ad esempio in prossimità di altre fonti luminose più potenti, le rende praticamente inutili.
Sovente, però, esistono delle difficoltà oggettive a collocare le trappole luminose in posizioni strategiche, ad esempio in quei casi dove non ci sia disponibilità di corrente elettrica o la gestione possa risultare complicata. In questi casi le trappole a feromoni risultano una semplificazione in quanto “autoalimentate” e di dimensioni e peso contenuti.
Comunque, entrambe le metodiche permettono di individuare una presenza prima che questa sia “normalmente visibile”. E’ importante anche ricordare che la sola cattura degli adulti può non essere sufficiente a debellare l’infestazione e che, in ambienti polverosi, la capacità collante di ogni cartoncino si riduce velocemente fino ad annullarsi.
A scopo preventivo si ricorda che è comunque buona norma effettuare una periodica pulizia della dispensa, rimuovendo le confezioni aperte e/o inutilizzate per parecchio tempo. Questo vale anche nel caso in cui si catturi, con le trappole, qualche esemplare. è opportuno segnalare che i prodotti alimentari biologici e le farine particolarmente “aromatiche”, come ad esempio la farina di farro, sono particolarmente soggetti a infestazioni da parte di queste specie. Un’azione estremamente rapida di controllo dell’infestazione può essere attuata ricorrendo a trattamenti di disinfestazione localizzati con prodotti abbattenti a base di piretrine naturali.