Nota come tignola fasciata delle derrate, questa farfallina deve il suo nome comune alla colorazione caratteristica delle ali anteriori: queste, infatti, sono, nella prima parte vicino al corpo, di un marroncino chiaro tendente al giallo con minuscoli puntini neri, poi, procedendo verso l’estremità dell’ala, si incontrano due bande scure a bordi frastagliati su un fondo bruno rossastro. Poiché, l’adulto quando non è in attività tiene le ali ripiegate a coprire tutto il resto del corpo, si viene a delineare una fascia quasi nella parte centrale dell’insetto. Ecco l’aggettivo “fasciata” nel nome comune. Questa banda chiara è un segno distintivo che permette di riconoscere facilmente la specie.
ABITUDINI COMPORTAMENTALI
Come la maggior parte degli insetti, necessita di poco cibo e di poco spazio, cerca posti in cui insediarsi poco visibili per cui spesso le infestazioni, almeno nei primi stadi, passano inosservate. In genere, se non si effettuano ispezioni accurate delle derrate, ci si accorge dell’infestazione nel momento in cui si osservano farfalline svolazzare negli ambienti. Da qui a individuare i punti di infestazione, a volte non è facile.
Adorano derrate che rimangono nello stesso posto a lungo. Si possono osservare focolai di infestazione anche su detriti di derrate, campioni lasciati per lungo tempo e in spazi che, per la loro posizione e conformazione, sono difficili da raggiungere per le pulizie.
STADI DI SVILUPPO, IMPATTO SULLE DERRATE E DANNI
Gli stadi di sviluppo di questa specie a metamorfosi completa sono: uova, larva, crisalide, adulto.
Le uova, di piccole dimensioni, sono molto chiare e di forma ovaloide e vengono deposte sul substrato in maniera un po’ disordinata, a mucchi.
Le larve, in genere bianche (dipende però dall’alimento) sono le responsabili del danno diretto: avendo apparato boccale masticatore, si cibano di cereali in granella, ma anche di farine, prodotti trasformati e frutta secca. La loro presenza si nota perché hanno la brutta abitudine di produrre delle bave sericee con cui inglobano l’alimento, misto a detriti ed escrementi.
Le bave sericee sono un vero problema, intasano i macchinari e sono veramente difficili da rimuovere.
Inoltre le larve mature per incrisalidarsi, abbandonano il substrato su cui si sono alimentate e cercano riparo nei muri dove trovano anfratti e fessure nei quali depositano ancora fili sericei a protezione della crisalide.