I risultati di alcuni interventi insetticidi, a volte, disattendono le aspettative degli operatori. Le cause possono essere molteplici. Spesso il problema viene erroneamente attribuito all’efficacia del prodotto erogato, mentre potrebbe essere stato generato dalla scelta dell’attrezzatura e dalla sua modalità d’impiego.
Una corretta pianificazione è fondamentale per ottenere risultati ottimali e deve prendere in considerazione l’infestante target da debellare e lo stadio vitale in cui si trova. Ogni insetto, infatti, ha comportamenti diversi e specificità che vanno valutati caso per caso per ottenere trattamenti efficaci.
Come interagiscono insetti e insetticidi erogati?
Fondamentalmente gli insetticidi agiscono nei confronti degli insetti in tre modi: per contatto, per ingestione e per inalazione.
Gli insetticidi che agiscono per contatto entrano nel corpo dell’insetto attraverso il tegumento, oppure attraverso le membrane intersegmentali, o attraverso la base dei peli e delle setole. Ma per fare questo l’insetticida deve colpire direttamente il target, oppure l’insetto deve venire a contatto con l’insetticida su una superficie precedentemente trattata, di qualsiasi genere essa sia.
Gli insetticidi che agiscono per ingestione, invece, devono essere ingeriti dall’insetto attraverso il loro canale alimentare. Pertanto, il principio attivo deve essere distribuito su una fonte alimentare, come ad esempio sulle foglie di cui si nutrono certe specie di insetti fitofagi. In questo modo l’insetto con un apparato boccale masticatore, si nutrirà della foglia e ingerirà il prodotto insetticida. Lo stesso avviene quando si impiega un’esca alimentare quali possono essere i gel per formiche o blatte.
Gli insetticidi che agiscono per inalazione entrano nel corpo dell’insetto attraverso le vie respiratorie: l’insetto respira sia allo stadio adulto che allo stadio preimmaginale e passivamente assorbe il principio attivo. Infatti, non è dotato di polmoni ma ha trachee rigide attraverso le quali si diffonde l’aria.
In ogni caso l’insetticida deve raggiungere l’insetto. Quindi, a seconda dell’ambiente in cui si sta operando, bisogna conoscere bene quali sono le zone frequentate dall’insetto o dove questo trova rifugio.
Tutto ciò apre nuovi orizzonti: un conto è agire in spazi aperti, un conto è agire all’interno di un fabbricato. E poi, che tipo di fabbricato? Un magazzino completamente vuoto oppure un reparto di un’azienda alimentare con macchinari, attrezzature e così via?
Nelle industrie alimentari si ha spesso a che fare con ambienti molto grandi che presentano diverse nicchie ecotrofiche con differenti temperature e spazi (anche molto piccoli e nascosti).
In spazi aperti invece bisognerà tenere conto di altri fattori, come, tra gli altri, l’effetto deriva causato dal vento o l’umidità: quindi sarà necessario valutare l’idoneità delle attrezzature e tener conto delle condizioni metereologiche che possono inficiare il trattamento.
Le variabili da considerare sono quindi molteplici, e dipendono sicuramente dal contesto e non solo dall’insetto target.