Gli insetti, nella quasi totalità delle specie conosciute, sono animali a sessi separati nel senso che esistono le femmine e i maschi, individui distinti. La maturità sessuale è tipica degli insetti divenuti adulti i quali spesso sono in grado di accoppiarsi appena dopo aver superato lo stadio di pupa oppure dopo qualche giorno dal loro sfarfallamento, e deporre uova fertili. è sempre una riproduzione sessuata (o ‘sessuale’) nel senso che l’individuo possiede cellule specializzate per la riproduzione, i cosidetti ‘gameti‘ (gamete femminile o cellula uovo; gamete maschile o spermatozoo), prodotti da organi specializzati chiamati gonadi (gonade femminile od ovario; gonade maschile o testicolo).
La riproduzione più diffusa negli insetti è di tipo anfigonico cioè la cellula uovo deve “fondersi” con lo spermatozoo (più precisamente, deve unire il proprio patrimonio genetico femminile con quello maschile proveniente dallo spermatozoo) per permettere la formazione di un nuovo organismo, ma non sono rari i casi di partenogenesi, cioè la situazione in cui la femmina depone un uovo da cui nasce un individuo anche senza l’apporto genetico fornito dallo spermatozoo. La partenogenesi ad esempio è molto comune negli afidi.
Gli insetti, come ricordato più volte, sono di dimensioni molto piccole, per accoppiarsi devono incontrare il partner del sesso opposto, eventualità non difficile se maschi e femmine sfarfallano nello stesso luogo confinato e nello stesso tempo ma molto più complicata se queste condizioni non si verificano. Pertanto negli insetti si sono evoluti meccanismi più o meno complessi per facilitare l’incontro tra i due sessi anche in condizioni svantaggiose. Per questo richiami di ogni genere sono stati messi in atto come ad esempio l’emissione da parte delle femmine dei feromoni sessuali.
L’accoppiamento può avvenire in vari modi: certe specie si accoppiano in volo (ad esempio l’ape), altre mentre camminano oppure mentre nuotano. Ad accoppiamento avvenuto la femmina sceglie un posto adatto, in genere dove è presente del materiale che serve per l’alimentazione del nascituro, depone le uova e se ne va. Le cure parentali della prole negli insetti sono limitate a poche specie. Le troviamo costantemente negli insetti sociali come api, vespe, formiche e termiti; in altri insetti non pienamente sociali esse rappresentano un ‘primo embrione’ di socialità. In insetti a vita adulta sufficientemente lunga, a prescindere dalla loro condizione di insetti sociali o meno, la femmina dopo l’accoppiamento immagazzina gli spermatozoi ricevuti e li usa un pò alla volta per fecondare le uova, man mano che queste vengono deposte scalarmente, talora nell’arco di mesi.
L’embrione dell’uovo deposto inizia la sua maturazione e dopo qualche giorno, se le condizioni ambientali sono favorevoli, schiude (nascita dell’insetto). Non mancano specie in cui lo sviluppo embrionale avviene in parte o del tutto nel corpo materno, prima dell’ovideposizione. L’individuo appena nato è di dimensioni molto piccole e a seconda del gruppo sistematico a cui appartiene sarà una neanide oppure una larva. Negli insetti infatti, lo sviluppo postembrionale è grossolanamente divisibile in due tipi: eterometabolia e olometabolia. Gli stadi tipici dei due gruppi sono rispettivamente uovo-neanide-ninfa-adulto negli insetti eterometaboli come i Rincoti, gli Ortotteri, i Blattodei, e uovo-larva-pupa-adulto nei Ditteri, Coleotteri, Imenotteri e Lepidotteri; in questi ultimi lo stadio di pupa prende il nome di crisalide.
La valenza ecologica dei due tipi di sviluppo è variabile e spesso notevole: generalizzando si può dire che gli eterometaboli presentano le forme preimmaginali (prima dell’adulto) e gli adulti che si cibano degli stessi alimenti e quindi frequentano lo stesso ambiente (come le blatte) mentre gli olometaboli si cibano di materiali diversi in ambienti non di rado diversi (come le zanzare e le mosche). Naturalmente ci sono numerosissime eccezioni.