Sarà capitato a molti di aprire una finestra rimasta chiusa a lungo oppure spostare un libro in un locale poco frequentato e intravedere un animaletto sgusciare via velocemente zizagando. Ebbene si tratta di Lepisma saccharina. Ha una forma a fuso, è di colore grigio con riflessi argentei e si muove a tratti, tutto questo gli è valso il nome comune di pesciolino d’argento.
Ha antenne molto lunghe e filiformi e, all’estremità dell’addome, 3 lunghi cerci molto evidenti, come se fossero delle code. Preferisce ambienti poco frequentati, non molto luminosi, umidi e polverosi. Il suo “habitat” ideale è rappresentato da biblioteche e musei dove la specie trova l’alimento di cui va ghiotta: carta e tessuti.
Con l’apparato boccale masticatore provoca erosioni temutissime su libri, stampe, carte antiche, tessuti e arazzi. Essendo piccolo e col corpo piatto, si insinua nelle fessure, sotto agli oggetti, dietro agli scaffali e alla carta da parati, ha abitudini crepuscolari e notturne, per questo sfugge alla vista, vivendo indisturbato per parecchie generazioni.
I segni della sua presenza sono le erosioni sulla carta e le tracce giallastre lasciate sui tessuti, ad esempio.
L’asportazione di materiale su manufatti storici è molto grave perché non recuperabile. Per questo si consiglia vivamente di puntare sulla prevenzione. Al fine di evitare infestazioni di Tisanuri, infatti, è importante areare spesso i locali in modo che non vi sia un’eccessiva umidità, parametro che favorisce lo sviluppo della specie trattata, effettuare periodiche spolverature, soprattutto se si tratta di libri, e movimentazioni per favorire il ricircolo dell’aria; arazzi e stampe appese, ad esempio, non vanno mai lasciate a contatto coi muri ma staccati da essi di almeno 5 mm.
Nel caso si manifestino infestazioni, la lotta viene effettuata con formulati ad effetto snidante e residuale, distribuendoli uniformemente sulle superfici frequentate dagli insetti.
Il materiale cartaceo e i tessuti possono essere disinfestati anche mediante l’utilizzo delle atmosfere modificate.