Descrizione morfologica
Adulto
Misura 3-10 mm di lunghezza, la notevole variazione dipende dalle condizioni in cui la zanzara si è sviluppata (10 mm se le condizioni sono ottimali), in media la lunghezza si aggira sui 6-7 mm.
I maschi sono più piccoli delle femmine di circa il 20%.
Presenta un corpo stretto e lungo, il capo (piccolo con due occhi composti molto sviluppati) e il primo segmento del torace portati curvi verso il basso. è di colore nero, una striscia bianca argentea longitudinale percorre la parte centrale del pronoto (parte dorsale del primo segmento del torace) e contraddistingue la specie.
Le antenne sono piuttosto lunghe e piumate, nei maschi le antenne sono ricche di recettori in grado di riconoscere il feromone femminile quindi sono numerosissime le setole che conferiscono alle antenne un aspetto molto piumoso, come in tutte le specie di zanzara.
La femmina possiede un apparato boccale pungente succhiante.
Le zampe, molto lunghe, sono caratterizzate da un colore nero di base e portano bande bianche argentee. Anche il corpo è disseminato di aree bianche disposte in maniera regolare. Questa colorazione “tigrata” le è valso il nome comune di zanzara tigre.
Uovo
Di forma ovale allungata con entrambe le estremità a punta, è di colore nero.
Larva
Sono indissolubilmente legate all’acqua entro cui vivono, sono di colore più chiaro rispetto alle larve di altre specie di zanzare, hanno una forma allungata, il capo è grosso e il torace presenta i segmenti fusi e dilatati cosicché appare molto più grosso del capo.
Hanno un apparato boccale masticatore con spazzole boccali in grado di filtrare l’acqua per assumere il cibo. Sono apode, il corpo è ricco di peli lunghi disposti a ciuffi.
Pupa
Le pupe, come le larve, vivono nell’acqua, sono di colore grigio marroncino, hanno una forma a virgola, con capo e torace molto ingrossati mentre l’addome è sottile e portato ricurvo, presentano i sifoni respiratori che sporgono leggermente dal pelo dell’acqua per permettere la respirazione.
Biologia e comportamento
La zanzara tigre presenta più generazioni all’anno, che variano da 5 a 7 nelle regioni temperate.
Ogni femmina depone 40-80 uova dopo un pasto di sangue (in media 300 uova in tutto), appena al di sopra del livello dell’acqua, in tutte quelle cavità che contengono anche una piccola quantità di liquido, siano essi artificiali o naturali: tombini pluviali, sottovasi, grondaie, annaffiatoi, bacinelle, rifiuti abbandonati (bottiglie, barattoli, lattine, bicchieri, secchi, bidoni e vasche), teli di plastica che coprono cumuli di materiali, pneumatici stoccati all’aperto, abbeveratoi per animali, anfore, rocce ornamentali, laghetti, cavità di alberi, incavi delle rocce.
Le uova sopportano periodi di siccità anche prolungati, senza perdere la loro vitalità e riprendono il loro sviluppo quando le condizioni tornano idonee.
La larva compie il suo sviluppo fino allo stadio di pupa in 3-8 settimane, nutrendosi di detriti. Lo stadio di pupa dura solo qualche giorno e la pupa non si nutre. L’adulto vive circa 3 settimane.
Le larve e le pupe, quando si sentono minacciate, si affossano nell’acqua; le pupe raggiungono la profondità mediante un rapido movimento rotatorio.
Non possono sostare in profondità per lungo tempo, sono obbligate a tornare in superficie per respirare.
Le temperature ottimali per lo sviluppo sono di 25-30 °C.
Come in altre specie di zanzare, solo le femmine si nutrono di sangue, mediante un apparato boccale munito di stiletti particolarmente lunghi, grazie ai quali l’insetto punge l’ospite, il maschio invece non punge ma si nutre principalmente di nettare e liquidi vegetali dolci, sostanze che vengono appetite anche dalle femmine.
La zanzara tigre è attiva di giorno, ma anche al tramonto e all’alba soprattutto in prossimità di luoghi piuttosto umidi. Studi recenti dimostrano come questa zanzara sia in grado di percorre centinaia di metri fino a circa 1 chilometro.
Ambienti frequentati
Gli adulti, generalmente, preferiscono spazi al riparo negli ambienti freschi e ombreggiati e trovano quindi rifugio soprattutto tra l’erba alta, le siepi e gli arbusti. Tuttavia, negli ultimi anni sono stati segnalati anche in zone assolate come i parcheggi.
La specie è presente in ambienti urbani, suburbani, in campagna, in aree forestali, frequenta giardini, parchi, campeggi, …
Materiali attaccati
Aedes albopictus punge l’Uomo, ma anche animali domestici e selvatici (compresi rettili, uccelli e anfibi).
Note
Identificare con certezza la zanzara tigre non è facile a meno di osservarla attentamente per mezzo di un binoculare; in Europa infatti, è comune una specie di zanzara (Culiseta annulata) con, anch’essa, le zampe a bande bianche. Questo fa sì che a un’osservazione non attenta possa essere confusa con la zanzara tigre.
Le trappole maggiormente efficaci per la cattura sono innescate con anidride carbonica e una miscela di sostanze quali acidi grassi, ammoniaca e acido lattico.
La specie può essere contenuta anche mediante l’utilizzo di Bacillus thuringiensis subsp. israelensis.
Danni
Ae. albopictus attacca preferibilmente l’uomo procurando ponfi e irritazioni fastidiose. Ha un volo abbastanza raso terra per cui tende a pungere soprattutto le gambe degli esseri umani. Oltre le punture in sé, la zanzara tigre è vettore di parecchie malattie, anche gravi per l’essere umano come per esempio il virus della febbre gialla, della dengue, della chikungunya, il West Nile virus e nematodi del genere Dirofilariaimmitis (un tipo di filaria).