Descrizione morfologica
Adulto
Di dimensioni molto piccole (0,2 – 0,5 mm di lunghezza), gli acari, a differenza degli insetti, non presentano la segmentazione del corpo. Questo si distingue tuttavia in due parti: la parte anteriore costituita dall’apertura boccale e dalle appendici boccali come i 2 cheliceri e i 2 palpi, e la parte posteriore, sacciforme.
Il corpo, a forma di goccia, ricco di peli, è traslucido quasi incolore così come le zampe anch’esse ricche di peli, presenti in numero di 8 negli adulti. Le zampe sono costituite da vari articoli.
Non presentano gli occhi, né le antenne.
Uovo
Di forma perfettamente ovale, con la superficie leggermente rugosa ha dimensioni microscopiche e quindi non è visibile a occhio nudo (lunghezza circa 125 micrometri, larghezza circa 70 micrometri – 1 micrometro o micron = 1 millesimo di millimetro).
Larva
Di forma simile all’adulto, presenta solo 6 zampe e non ha sviluppato ancora l’apparato riproduttore, differisce dall’adulto anche per la presenza e posizione delle setole.
Ninfa
Lo stadio ninfale è piuttosto complesso e prevede degli stadi intermedi:
Protoninfa
La larva dopo un periodo di attività diventa immobile e si trasforma in protoninfa, stadio in cui presenta 8 zampe. Questo stadio è caratterizzato dalla comparsa dei rudimenti delle aperture genitali.
Tritoninfa
Dalla protoninfa si passa alla tritoninfa molto simile all’adulto.
Questa specie non possiede lo stadio di ipopio (hypopus).
Biologia e comportamento
In natura, questo acaro vive in nidi di uccelli, di topi e di apoidei selvatici come i bombi. Si tratta di specie saprofaga e micetofaga, si nutre di materiale in decomposizione sia animale sia vegetale e a spese di muffe.
Tollera poco le basse temperature, ma le ninfe possono ridurre il loro metabolismo e in questo modo superare le condizioni avverse. Le femmine in condizioni favorevoli possono deporre in media 400 uova.
A 23 °C e con un’umidità molto alta (87%) compie una generazione in 2-3 settimane.
Ambienti frequentati
Locali di lavorazione e di stoccaggio, case (dove la specie si rinviene nella polvere), magazzini, serre.
Materiali attaccati
Alimenti ad alto contenuto in proteine e grassi come latte in polvere, uova in polvere, prosciutti, formaggi, farina di pesce, pasta di acciughe, arachidi e altri semi oleosi (girasole, colza, soia, lino), germe di grano, funghi coltivati e anche banane essiccate. Non attacca direttamente il prodotto ma si nutre a spese delle muffe che su questi alimenti si sviluppano.
Danni
Sono particolarmente temuti nell’industria di trasformazione e conservazione. Gli alimenti attaccati sono inutilizzabili anche quando l’attacco è di modesta entità poiché non solo distruggono il substrato ma lo modificano causando ad esempio un aumento di umidità e di temperatura, rilasciando sostanze azotate, condizioni che facilitano l’insediarsi di altri acari e microrganismi che a loro volta comportano danni.
Inoltre infestazioni di acari causano l’alterazione del sapore del cibo, il contatto con la pelle causa dermatiti, mentre se si respirano le polveri possono insorgere asma e altri problemi respiratori. L’ingestione di questi acari causa disturbi gastrici.
Dalla letteratura sono note associazioni tra Tyrophagus putrescentiae e microrganismi patogeni, come Klebsiella sp., Pseudomonas aeruginosa, Staphylococcus aureus e Candida albicans.