Descrizione morfologica
Adulto
Gli adulti hanno dimensioni che variano da 7 a 10 mm, il loro corpo, piuttosto tozzo, è ricoperto da peli e setole, parecchie lunghe ed evidenti, è di colore grigio scuro con striature nerastre sul torace.
Il capo è ben evidente e presenta gli occhi composti molto sviluppati di colore rossiccio, che coprono gran parte delle porzioni laterali del capo stesso, le antenne sono molto corte e poco visibili, il protorace è molto sviluppato e ha una forma subovale, è presente un solo paio di ali (essendo Ditteri) e il secondo è trasformato in bilancieri (particolari strutture che hanno lo scopo di stabilizzare il volo).
Le zampe sono lunghe e ricoperte di peli e setole ben evidenti, all’estremità sono presenti 2 robuste unghie ricurve e 2 cuscinetti plantari (pulvilli) che permettono all’insetto di camminare su superfici lisce, anche verticali, e sui soffitti.
Uovo
La specie depone direttamente le larve che schiudono dalle uova all’interno del corpo della madre.
Larva
La larva, detta bigattino, è di colore biancastro ed è lunga 0.8-1.4 millimetri.
Non presenta zampe, ha l’estremità anteriore molto sottile, dove si trova il capo molto piccolo, l’apparato boccale è dotato di uncini grazie ai quali si nutre, l’estremità posteriore è della stessa grandezza dei segmenti centrali del corpo.
Gli uncini fanno parte di un complesso chiamato “scheletro cefalo-faringeo” piuttosto visibile perché di colore marrone scuro-nerastro.
Pupa
La larva matura si impupa in un astuccio chiamato pupario, di forma ovale, di colore bruno-rossastro.
Biologia e comportamento
Dopo l’accoppiamento le femmine non depongono le uova poiché hanno la particolarità di essere ovovivipare, vale a dire che depongono direttamente le larve (queste schiudono dalle uova quando ancora sono nel corpo della madre).
Le larve vengono deposte sulla carne, pesce, cadaveri e carcasse animali, escrementi e altro materiale di origine animale preferibilmente in decomposizione. Si cibano anche a spese dei lombrichi. Sono molto voraci.
Il ciclo di sviluppo può essere molto rapido (10-15 gg) in condizioni favorevoli come la disponibilità di cibo, l’alta temperatura e l’umidità e la porosità del substrato. Le larve mature abbandonano il substrato su cui si sono cibate per cercare un luogo adatto all’impupamento, periodo che in condizioni ottimali dura circa 3 giorni.
Gli adulti sono favoriti da temperature elevate ed umidità bassa, mostrano un fototropismo positivo (sono attratti dalla luce). Gli adulti compaiono in primavera e sono in grado di dar vita a numerose generazioni durante tutta la stagione calda.
Ambienti frequentati
S. carnaria (insieme a S. haemorrhoidalis) ama entrare nelle abitazioni attratta dagli odori dei substrati su cui si nutrono le larve. Gli adulti sono attratti dagli allevamenti zootecnici, dalle discariche, concimaie ma anche dai mattatoi. Lo spargimento di letame e liquami (se non interrati in tempi brevi) possono attirare queste mosche.
Materiali attaccati
Alimenti di origine animale, soprattutto.
Note
Le larve di Sarcophaga carnaria sono molto usate nella pesca sportiva poiché sono piuttosto appetibili dai pesci e sono vendute a prezzi molto convenienti.
La specie riveste interesse in ambito forense nella determinazione dell’interavallo post mortem.
L’identificazione della specie non è facile date le molte specie affini con cui può essere confusa; solo l’osservazione delle armature genitali del maschio può permettere con certezza di determinare di quale specie si tratti.
Danni
Sarcophaga carnaria riveste interesse sanitario poiché le larve possono causare gravi enteriti in caso di ingestione accidentale dato che sono resistenti all’azione dei succhi gastrici. Le femmine possono deporre occasionalmente su piaghe e ferite aperte, comportandosi come vere e proprie mosche miasi gene sia sull’uomo sia sugli animali domestici e selvatici.
Inoltre le larve attaccano molte derrate di origine animale rendendole inutilizzabili.