Descrizione morfologica
Adulto
L’ adulto di questa specie presenta piccole dimensioni, misura infatti in lunghezza 2,5-3 mm. Ha un colore bruno-rossastro, un corpo stretto, subcilindrico. Il capo è globoso e risulta interamente nascosto dal protorace, incappucciato: da questo deriva il nome comune. Il protorace, dorsalmente e anteriormente, porta alcune serie parallele di piccole protuberanze regolari che gli conferiscono un aspetto tipico e ben riconoscibile.
Uovo
Di piccolissime dimensioni, è ovale allungato, di colore biancastro, difficilmente visibile a occhio nudo.
Larva
Le larve sono oligopode, presentano cioè solo le zampe toraciche, hanno i segmenti del torace maggiormente sviluppati rispetto agli altri, il capo è sclerificato e di colore marrone-rossastro, ben visibile, mentre il resto del corpo è di colore biancastro.
Pupa
è la tipica pupa dei coleotteri, di colore biancastro, con le appendici (future zampe e ali) ben riconoscibili, racchiuse in teche.
Biologia e comportamento
Si tratta di una specie di origine tropicale ma diventata cosmopolita, attualmente è considerata un infestante pericoloso dei cereali immagazzinati nelle aree temperate di tutto il mondo. Nonostante sia di origine tropicale si è adatta bene anche ai climi temperati d’Europa, vivendo nei magazzini. Gli adulti hanno vita lunga, consumano le cariossidi come le larve e sono considerati decisamente più dannosi di queste. Le femmine depongono le uova, che possono arrivare fino a 500 per ogni individuo, isolate a gruppi sulle granaglie oppure dentro a gallerie scavate in precedenza.
Il ciclo biologico della specie dipende anche dai parametri di temperatura e umidità: se le condizioni sono buone, con temperatura di 26 °C e umidità intorno al 70% il ciclo si completa in 45 giorni, nei mesi più freddi il ciclo si allunga enormemente e può durare anche 6 mesi.
Dalle uova schiudono le larve che sono subito piuttosto attive, si infilano nelle gallerie già scavate nelle cariossidi e cominciano a nutrirsi anche dai rimasugli dell’attività alimentare e di scavo degli adulti.
La larva passa la sua vita sempre all’interno della cariosside dove anche si impupa. Anche gli adulti spesso si riparano all’interno della cariosside e questo comportamento rende difficile mettere in rilievo l’infestazione quando è nei primi stadi.
Poiché l’insetto è in grado di attaccare le cariossidi integre, è considerato un fitofago primario.
R. dominica non tollera temperature al di sotto dei 3 °C, che la uccidono. è in grado di svernare in tutti gli stadi e in un anno si possono avere anche 4-5 generazioni.
Ambienti frequentati
Gli ambienti in cui la specie è rinvenuta facilmente sono i magazzini di stoccaggio delle derrate, sia industriali sia agricoli, mulini, negozi di cibi per animali; sono segnalate anche infestazioni nelle mietitrebbie per cereali dove rimangono modesti residui di granella dopo il raccolto e lo scarico (nella tramoggia e in altre parti della macchina).
Materiali attaccati
La specie attacca i cereali in granella più diffusi ma anche avena e sorgo, mangimi, farina di erba medica, ceci, grano saraceno, cioccolato, cacao, spezie come coriandolo e cumino, frutta essiccata, fagioli, ma anche le farine, paste alimentari, biscotti, rizomi, radici essiccate come la manioca, addirittura è risultata dannosa al sughero e alla carta. Sono riportati danni su crocchette per cani, pesce secco ecc.
Danni
La specie attacca cariossidi di derrate immagazzinate svuotandole anche completamente dall’interno; il danno è tipico, le cariossidi appaiono infarinate, con tanti buchi spesso irregolari, e al tatto appaiono più o meno completamente svuotate, rimane solo la parte esterna.
Nelle paste alimentari R. dominica scava gallerie, così come nei biscotti, rizomi e radici essiccate, sughero e carta.
In vecchi magazzini dove sono presenti strutture in legno la specie è in grado di scavare gallerie all’interno di questo materiale portandolo a distruzione.