Descrizione morfologica
Adulto
L’adulto è lungo circa 5 mm e ha un’apertura alare di 12-15 mm circa. Le ali anteriori sono lanceolate e sono di colore grigio-nocciola chiaro con aree irregolari di colore nero o bruno molto scuro. L’estremità delle ali anteriori porta una corta frangia. Il capo è più chiaro, porta un ciuffo di peli di colore bianco giallastro, le antenne sono scure e quando l’insetto è appoggiato al substrato sono tenute rivolte all’indietro. Le ali invece in posizione di riposo sono tenute a tetto. Le zampe sono allungate ed esili.
Uovo
L’uovo ha forma elissoidale-ovoidale, lungo 0,3 mm circa, invisibile a occhio nudo, porta sulla superficie una reticolatura caratteristica. è di colore chiaro.
Larva
Cilindrica, tipica dei Lepidotteri, di colore bianco giallastro, con capo e pronoto di colore bruno, a maturità è lunga 1 cm circa.
Crisalide
La crisalide è di colore marrone, ha forma affusolata, l’esuvia rimane inserita per circa due terzi nel substrato in cui si è sviluppata la larva (salumi, tappi di sughero ecc.)
Biologia e comportamento
La falsa tignola del grano è specie lucifuga, sia le larve sia gli adulti rifuggono la luce, gli adulti sono attivi dopo il crepuscolo. L’accoppiamento può avvenire anche durante il giorno, ma è più probabile nelle prime ore serali. La femmina depone le uova e in un anno si possono susseguire fino a 4 generazioni, a seconda delle sostanze attaccate e dei parametri climatici.
La forma svernante di solito è la larva. Quando questa raggiunge la maturità in genere cerca un anfratto dove andare a incrisalidarsi oppure lo fa all’interno del substrato su cui si è sviluppata la larva. Il ciclo biologico può durare da 3 mesi fino a quasi un anno. La larva è in grado di penetrare negli imballaggi per raggiungere le derrate e nutrirsene.
Ambienti frequentati
Locali di stagionatura di formaggi e salumi soprattutto, magazzini, industrie alimentari, abitazioni, dove può trovare facilmente gli alimenti di cui si ciba.
Materiali attaccati
In natura le larve di questa specie attaccano principalmente i funghi dell’ordine Polyporales, importanti decompositori del legno. Tuttavia si tratta di una specie estremamente polifaga, in grado di attaccare numerose derrate alimentari: cereali, farine, leguminose da granella come la soia, i fagioli, i piselli, le lenticchie, frutta secca (castagne, nocciole, mandorle, noci, arachidi, mirtilli), pinoli, funghi secchi, cioccolato, ortaggi e frutta disidratati, attacca anche il sughero e il tabacco. Oltre a tali prodotti, di origine vegetale, la larva può svilupparsi anche nutrendosi di salumi e formaggi in stagionatura (dapprima sulla superficie, poi anche addentrandovisi con gallerie di pochi centimetri di lunghezza).
Danni
Le larve di questa specie si sviluppano a carico di un numero piuttosto elevato di derrate alimentari che, oltre a servire come substrato di sviluppo, vengono anche inquinate a causa delle deiezioni ed esuvie abbandonate sugli alimenti.