
Descrizione morfologica
Topo Domestico Adulto
Sono mammiferi lunghi 6-10 cm (escludendo la coda), hanno una pelliccia di colore grigio-marrone più o meno scuro, con il ventre e i fianchi di colore più chiaro. Le orecchie sono abbastanza grandi, larghe, tondeggianti e ben visibili. Gli occhi sono di colore nero lucente, tondi, leggermente sporgenti. Il muso è appuntito con un numero abbondante di vibrisse. La coda è lunga quanto il corpo. Le zampe sono senza peli e di colore rosato.
Individui Giovani
I topi domestici nascono nudi, ciechi, di colore rosato-grigiastro. Il loro peso è inferiore ai 10 grammi.
Biologia e comportamento
Riproduzione e comportamento del topo domestico
Le femmine di topo domestico sono estremamente prolifiche: la gestazione dura circa 20 giorni e ogni parto dà alla luce 5-7 piccoli. Nell’arco della sua vita, che può arrivare fino a 3 anni o più, una singola femmina può affrontare fino a 10 gravidanze. In ambienti protetti, come abitazioni e magazzini, la capacità riproduttiva può essere ancora maggiore, favorendo la rapida crescita della popolazione.
Il topo domestico è attratto dagli odori delle derrate alimentari e riesce a passare attraverso fessure molto strette, purché vi entri il cranio, che misura circa 6 mm. Se incontra ostacoli, può rosicchiarli per creare o ampliare un varco, fermandosi solo davanti a materiali come vetro, cemento e reti metalliche.
In 24 ore un singolo individuo può produrre fino a 3000 goccioline di urina e tra i 50 e i 75 escrementi, i quali, inizialmente neri e lucidi, diventano opachi nel tempo. Di dimensioni comprese tra 3 e 7 mm, si distinguono da quelli dei ratti per le estremità appuntite. Gli escrementi si trovano spesso nei luoghi di passaggio e nelle aree di alimentazione.
Attivo soprattutto di notte, il topo domestico si muove agilmente, salta e si arrampica con facilità. Vive in gruppi familiari gerarchici e territoriali, con i maschi che effettuano ricognizioni più o meno ampie in base alla disponibilità di cibo. Il territorio viene marcato attraverso urina, feromoni e secrezioni uro-genitali, fondamentali per le dinamiche sociali.
I nidi vengono costruiti in luoghi riparati utilizzando materiali di scarto come carta, plastica, polistirolo e tessuti. Possono trovarsi tra ingranaggi di macchinari, nelle pareti coibentate di celle frigorifere, centraline elettriche, tra le coibentazioni dei tubi e negli imballaggi.
Quanto vive un topo domestico?
La durata della vita di un topo domestico varia in base alle condizioni ambientali. In natura, l’aspettativa di vita è spesso inferiore a un anno a causa di predatori e scarsità di risorse. Tuttavia, in ambienti protetti come abitazioni e magazzini, può vivere fino a 3 anni o più, grazie alla disponibilità di cibo e alla minore esposizione ai pericoli esterni.
Cosa mangiano i topi domestici?
I topi domestici sono onnivori e opportunisti, adattandosi facilmente alla disponibilità di cibo nell’ambiente in cui vivono. Prediligono cereali, semi e alimenti ricchi di carboidrati, ma possono nutrirsi anche di frutta, verdura, carne e persino materiali non commestibili se necessario. Questa versatilità alimentare li rende particolarmente difficili da controllare nelle aree di stoccaggio alimentare.
Ambienti frequentati
In genere frequenta ambienti in cui l’igiene non è molto curata e il controllo scarso. Abitazioni, magazzini, fabbriche, depositi anche museali offrono cibo e aree adatte alla nidificazione.
Materiali attaccati
è considerato un animale onnivoro e opportunista, si ciba in genere di granaglie, frutti, è attirato anche da alimenti grassi sia vegetali sia animali (nocciole, lardo, salumi, formaggi, pesce e insetti). Non ha bisogno di acqua libera. Danneggia anche tessuti che rosicchia per aprirsi varchi o utilizzandoli per la costruzione del nido.
Danni
Danni e Problemi Causati dal Topo Domestico
Il topo domestico danneggia le derrate alimentari di cui si nutre, non solo per la quantità asportata, che per ogni individuo è stimata in circa 3 g al giorno, ma soprattutto per l’inquinamento che ne deriva. Escrementi, urine e peli contaminano il substrato frequentato, mentre tracce oleose si depositano lungo i passaggi degli individui. Gli ambienti infestati assumono un caratteristico odore, dovuto principalmente alle urine.
A questi danni si aggiungono quelli provocati dal rosicchiamento. Come i ratti, anche il topo domestico ha incisivi a crescita continua e deve consumarli regolarmente per evitarne l’eccessivo allungamento. Questo comportamento lo porta a rodere materiali come legno, plastica e cavi elettrici, compromettendo strutture e impianti. Oltre a facilitare l’accesso a nuove aree e al cibo, il rosicchiamento può causare cortocircuiti e, in rari casi, incendi. Problemi ulteriori derivano dalla costruzione dei nidi, realizzati accumulando rimasugli di vario genere in anfratti nascosti e difficili da raggiungere.
Topo Domestico: Malattie
Oltre ai danni materiali, il topo domestico rappresenta un rischio per la salute umana. Le malattie dei topi domestici possono diffondersi attraverso il contatto diretto con urine, feci o saliva, ma anche tramite parassiti come pulci e zecche. Tra le patologie più pericolose si annoverano la leptospirosi, la salmonellosi e l’hantavirus, tutte potenzialmente gravi per l’uomo. Per questo motivo, la prevenzione e il controllo delle infestazioni sono essenziali per garantire un ambiente sicuro.