Descrizione morfologica
Adulto
Di dimensioni ridotte (misura infatti 1,5-3,5 mm di lunghezza), presenta una forma leggermente ovale se osservato dorsalmente ed emisferica se osservato lateralmente. Il capo, molto piccolo, è in parte nascosto dal torace, sono evidenti le corte antenne composte da 11 articoli, di forma clavate, vale a dire con gli ultimi 3 segmenti ingrossati rispetto agli altri a formare, appunto, la clava. L’adulto ha apparato boccale masticatore.
Le ali anteriori, sclerificate, coprono tutto l’addome, hanno il bordo posteriore arrotondato, sono ricoperte di squame giallo-ocra oppure marroni con delle macchie o fasce biancastre o nerastre, disposte in modo tale da conferire all’insetto una colorazione “marmorizzata”.
Le ali posteriori sono membranacee, di colore chiaro semitrasparente e molto più grandi di quelle anteriori; vengono tenute ripiegate sotto a quest’ultime, dispiegate e utilizzate solo durante il volo.
La parte ventrale dell’addome è di colore grigio chiaro, con macchie scure ai lati.
L’antreno possiede zampe piuttosto corte e sottili, adatte a camminare; possono essere ritratte in alloggiamenti presenti nella parte ventrale del corpo.
Uovo
Di piccolissime dimensioni, di forma allungata, biancastro.
Larva
Quelle neonate sono di dimensioni piccolissime e praticamente invisibili a occhio nudo, a maturità misurano 4,5 mm di lunghezza e hanno un aspetto tozzo con la parte anteriore più stretta della posteriore, che appare tronca.
Il corpo è completamente ricoperto da peli e setole sparsi ma anche riuniti in ciuffi, particolarmente evidenti all’estremità dell’addome. Sono oligopode, cioè possiedono soltanto le 3 paia di zampe toraciche, molto corte e tenute seminascoste sotto al corpo.
Hanno un apparato boccale masticatore piuttosto robusto e sin dalla nascita cominciano a nutrirsi a spese di materiale di origine animale, come suggerisce il nome della famiglia a cui appartengono (Dermestidi = mangiatori di derma).
Pupa
Di forma ovale, di colore chiaro, è protetta dall’ultima esuvia larvale. Misura circa 4-5 mm di lunghezza.
Biologia e comportamento
La femmina depone dalle 20 alle 200 uova, direttamente sul substrato che fungerà da nutrimento per le larve. Le uova impiegano un paio di settimane per la schiusa. Le larve presentano in media 6 età ma possono arrivare a mutare anche 30 volte.
La specie in genere compie un paio di generazioni all’anno, impiega 7-12 mesi per raggiungere lo stadio adulto; in condizioni non favorevoli il ciclo può durare anche 2 anni.
Le larve si sviluppano in qualche mese se temperatura, umidità e alimento sono adeguati.
Lo stadio di pupa dura solo una settimana con alte temperature. è facile trovare l’adulto da poco sfarfallato ancora protetto all’interno dell’esuvia pupale, dove può rimanere anche per parecchi giorni.
Gli adulti non sono responsabili direttamente del danno poiché si nutrono di polline che trovano sui fiori, nel caso riescano a guadagnare l’esterno. Per questa loro caratteristica nei mesi di aprile-maggio-giugno, a seconda dell’andamento climatico, si possono notare appoggiati ai vetri delle finestre e alle tende perché attirati dalla luce. Ma essendo l’adulto dell’antreno di dimensioni molto piccole e con una colorazione particolare piuttosto “mimetica”, è di difficile individuazione all’occhio non allenato pertanto è in grado di uscire e reintrodursi, inosservato, negli ambienti dove ricerca substrati adatti per l’ovideposizione.
Nel caso gli adulti non possano raggiungere l’esterno, sono in grado di riprodursi anche senza nutrirsi.
Gli adulti sono caratterizzati dalla tanatosi: quando si sentono minacciati, si immobilizzano, ritraggono zampe e antenne sotto al corpo, si lasciano cadere e si fingono morti.
Le larve si muovono a scatti.
Caratteristica comune a molti insetti, anche gli antreni necessitano di pochissimo spazio e di poco cibo per cui riescono a vivere in posti impensati come ad esempio nei feltrini dei mobili (nei quali trovano scaglie di pelle, capelli, …sufficienti per la sopravvivenza di alcune larve), nei macchinari da cucire anche di piccole dimensioni (sono sufficienti poche fibre di lana depositatesi nei meccanismi di cucitura per supportare la sopravvivenza delle larve). Questi piccoli spazi rappresentano focolai di infestazione che, se non individuati e distrutti per tempo, fungono da punto di partenza per infestazioni ben più importanti.
Ambienti frequentati
Abitazioni, locali di lavorazione di materiale di origine animale, musei, magazzini.
Materiali attaccati
Pelli e cuoiami in genere non sottoposti alla concia (pellicce, borse), peli, piume e penne di animali, lana, seta anche in bozzoli, tappeti, arazzi, residui animali (spoglie di larve e pupe di insetti o insetti interi, corna e oggetti di corno, carogne), animali imbalsamati, collezioni entomologiche, prodotti farmaceutici e spezie.
Note
In Francia, la specie è stata segnalata su esche avvelenate composte da granaglie utilizzate nella lotta contro i topi.
Danni
I danni diretti sono ad opera delle larve. Gli adulti, come si è visto, si nutrono di polline o non si nutrono affatto. Le larve scavano gallerie nei materiali di cui si cibano. Se l’infestazione si sviluppa a carico di manufatti di pregio anche pochi individui sono in grado di provocare un danno molto grave. Le larve mature si allontanano dal substrato alimentare, alla ricerca di un luogo adatto per impuparsi e scavano, a questo scopo, gallerie in materiali (anche nei mobili) che non fungono da cibo, danneggiandoli.Oltre al danno diretto, caratteristica dell’antreno, come di molti altri Dermestidi, è quella di abbandonare sul substrato insetti morti, peli, setole ed esuvie. Questi ultimi sono molto leggeri, per cui basta un minimo spostamento d’aria per farli sollevare e portarli a contatto con gli esseri umani. Soprattutto in caso di infestazioni importanti, le persone possono manifestare allergie di vario genere: dermatiti, riniti, attacchi di asma, a volte anche pericolosi.