Descrizione morfologica
Adulto
Specie di relativamente grandi dimensioni (lunghezza delle ali 3-5 mm nelle femmine) rispetto alla zanzara tigre, da questa differisce per la colorazione diversa del mesonoto (torace), dell’estremità dei palpi e delle zampe. Il mesonoto infatti non presenta la classica linea bianca di Aë. albopictus, ma striature multiple di colore tendente al giallastro.
Larva
Le larve sono di colore marrone giallastro o più scure, sono di grosse dimensioni rispetto a quelle della zanzara tigre, da cui differiscono per la posizione e le caratteristiche di spinule e setole situate sul capo e sull’estremità dell’addome. Gli occhi e le parti boccali non sono ben visibili a occhio nudo.
Biologia e comportamento
Biologia e comportamento
Damiens e collaboratori nel 2014 hanno raccolto in Belgio le larve di questa specie da maggio a ottobre e hanno catturato il primo adulto a metà giugno.
Le informazioni circa la biologia nei nostri ambienti sono piuttosto scarse, essendo la specie introdotta da pochissimo tempo.
Le larve si sviluppano in acque stagnanti sia contenute in cavità naturali sia artificiali come tronchi cavi, pneumatici, contenitori abbandonati, sottovasi, ecc. Non amano acque che raggiungono in estate alte temperature: in tali climi i bacini di sviluppo preferiti sono quelli all’ombra. Si sviluppano anche in acque molto ricche in sostanza organica e tollerano bene anche acque inquinate. Le uova sono molto resistenti al freddo ed è in questo stadio che la specie supera l’inverno.
Ambienti frequentati
Aree urbane, ma presente anche in aree rurali e boschive.
Materiali attaccati
La specie punge mammiferi, compreso l’uomo, e uccelli.
Note
Si tratta di una sottospecie (precisamente la sottospecie nominale) del complesso Aë. japonicus.
Danni
Aëdes japonicus punge l’uomo e gli animali domestici, sia durante il giorno sia al crepuscolo, in genere all’esterno e più raramente all’interno delle abitazioni. Negli Stati Uniti d’America la specie è stata trovata positiva al West Nile virus. Studi di laboratorio hanno dimostrato che Aë. japonicus potrebbe trasmettere l’encefalite giapponese, il virus La Crosse, la Chikungunya e la Dengue.